Elefanti Thailandia: Senza il turismo tornano nei villaggi a morire di fame

Elefanti Thailandia: Senza il turismo tornano nei villaggi a morire di fame

Il fatto che finalmente gli elefanti possano tornare nei propri villaggi potrebbe sembrare una vittoria degli animalisti che da anni si battano per far si che quello che è l’animale simbolo di stato della Thailandia finalmente sia trattato nel modo adeguato ma sfortunatamente non è cos’.

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Gli elefanti Thailandia (foto Pixabay)

Sembra infatti che a causa della mancanza di turismo dovuta alla pandemia globale di Covi-19 gli elefanti siano attualmente “disoccupati”, da quelle che erano le attività solite che svolgevano nei parchi, ovvero quello di trasportate turisti in groppa alla schiena con dei pesantissimi baldacchini su terreni fangosi e disastrosi.

Gli elefanti tornano nei villaggi della Thailandia

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Gli elefanti tornano nei villaggi (foto Pixabay)

Da molti anni tutte le molteplici persone che possiedono un’elefante hanno deciso di portare i loro animali nelle città più visitate dai turisti, invadendo le strade per far si che le persone che si recavano in quei luoghi potessero fare una foto, dar da mangiare ai grossi pachidermi o fare quello che di consueto è chiamato trekking con l’elefante.

Altri erano stati destinati a lavori ancora più pesanti come quello di trascinare il legname fuori dalle foreste.

Ora si potrebbe pensare che grazie alla diminuzione improvvisa del turismo gli animali non essendo più utili allo scopo, potessero finalmente essere accolti in pachi e riserve dove non sono sfruttati, ma vivono liberi senza essere costretti a sottostare a obblighi o lavori forzati.

Il Covid-19 ha reso ancora più precaria e drammatica la situazione dei grossi elefanti, che dopo lo sfruttamento, il più delle volte abusivo ad ogni angolo della strada, ora sono costretti a tornare nei villaggi di origine.

I sostenitori del benessere degli animali negli ultimi anni hanno portato alla luce l’orrore che gli animali thailandesi subiscono a causa del turismo sollevando moltissime polemiche su quelle che per i thailandesi sono semplici attrazioni.

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l’orrore del turismo devastante per gli elefanti

 

Momentaneamente infatti gli animali non avendo uno scopo ben preciso all’interno delle città turistiche stanno tornando a casa nei loro villaggi di provenienza, e anche se questo fatto potrebbe sembrare una vittoria fondamentalmente non lo è.

Nutrire gli elefanti è il motivo principale per cui chi aveva una fattoria dove il grosso pachiderma lavorava, si è visto costretto a mandarlo nelle città come attrazione.

Il salario giornaliero minimo in Thailandia non è elevato, dovrebbe corrispondere a circa 346,57 Bath thailandesi (10 Euro) mentre nutrire un elefante giornalmente costa 1282,29 Baht che corrispondono a circa 37 Euro.

Il presidente della Thai Elephant Alliance Association, Theerapat Trungprakan a capo di alcuni operatori di attrazione di elefanti, ha affermato di temere che, a meno che non intervenga il governo, alcuni elefanti sarebbero costretti a rientrare nelle strade o addirittura a operare in opere di disboscamento illegale .

Lo scoppio iniziale del virus covid-19 in Cina ha portato a un improvviso calo dei visitatori in Thailandia, poiché entrambi i paesi hanno limitato i viaggi. Nel 2019, la Cina ha contribuito a oltre un quarto dei 40 milioni di turisti thailandesi.

La Thailandia si è vista costretta quindi a chiudere gli aeroporti a causa della pandemia registrando circa 1000 contagiati, proprio come in quasi ogni parte del mondo vige il distanziamento sciale.

Il turismo è una parte enorme dell’economia thailandese. Prima che il virus colpisse, i viaggi e il turismo rappresentavano oltre il 20% del prodotto interno lordo del paese e impiegavano quasi il 16 % della forza lavoro.

Borpit Chailert, direttore generale del Maetaeng Elephant Park, a nord della città di Chiang Mai ha affermato che le attrazioni con gli elefanti sono state colpite duramente, sembra che nel nord della Thailandia, 85 di queste attività hanno temporaneamente sospeso le attività a causa della mancanza di visitatori.

Gli animali quindi non vengono più sfruttati per il turismo ma la loro sorte potrebbe non essere florida come gli amanti degli animali si sarebbero aspettati, il fatto di tornare nei villaggi potrebbe portare moltissimi elefanti a patire o morire di fame.

La Thailandia ha circa 3.800 elefanti domestici, che non possono essere rilasciati in natura. Secondo la legge thailandese sarebbe illegale.

Nella foresta, gli elefanti domestici competerebbero con le controparti selvagge che sembrano essere circa 3000, secondo gli esperti infatti gli animali considerati domestici se pur sfruttati per il turismo sarebbero abituati ad essere nutriti oltre che addestrati ad eseguire i comandi dell’uomo.

Rilasciarli in natura avrebbe quindi conseguenze ugualmente devastanti sia per la salute dei domestici che per la salute degli elefanti selvatici.

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L.L.

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