Gli elefanti del Botswana rischiano l’estinzione. A renderlo noto Mmadi Reuben, ufficiale capo veterinario presso il Dipartimento della Fauna selvatica e dei Parchi nazionali del Botswana.
Solitamente parliamo sempre, anzi spesso, di storie che vedono come protagonisti animali domestici come cani, gatti, uccelli e così via. Però, e questo desidero sottolinearlo, noi abbiamo a cuore tutti gli amici a quattro zampe.
Ad esempio, un animale fantastico e intelligente come l’elefante è spesso protagonista delle nostre storie. Oggi appunto parleremo di loro. Non sarà una narrazione che vedrà come tema il maltrattamento o bracconaggio, bensì un batterio che sta colpendo questa razza “in estinzione”.
L’elefante africano è una specie a rischio estinzione e il Botswana ospita la più grande popolazione mondiale di questi pachidermi, stimata in circa 130 mila esemplari. La nostra storia dunque è ambientata in questo luogo.
Se desiderate conoscere il prosieguo e i dettagli di questa storia sugli elefanti africani proseguite con la lettura scorrendo nel secondo paragrafo.
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Nel Botswana, regione africana, stiamo assistendo ad una vera e propria strage di elefanti. Questa volta i colpevoli non sono i bracconieri, bensì un batterio killer.
A renderlo noto attraverso un comunicato ufficiale, Mmadi Reuben, ufficiale capo veterinario presso il Dipartimento della Fauna selvatica e dei Parchi nazionali del Botswana.
Reuben, nel corso della conferenza stampa ha affermato che “gli elefanti sono gli unici animali che bevono sotto la superficie dell’acqua e succhiano il limo, che è il luogo in cui risiedono queste tossine”.
Bevendo dunque da corsi d’acqua, e avendo trovato qui un numero elevato di elefanti morti, gli esperti hanno analizzato un campione di questo specchio d’acqua.
Il risultato è stato il seguente. I principali responsabili del loro declino sono la perdita di habitat e il bracconaggio che continua ad alimentare il commercio illegale di avorio.
Ma, gli esperti hanno sottolineato che c’è anche un altro fattore di cui tenere conto: il cambiamento climatico. Infatti gli scienziati avvertono che con l’aumento delle temperature fioriture tossiche come quella della scorsa estate in Botswana potrebbero aumentare in futuro, visto che i cianobatteri prediligono l’acqua più calda.
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