Dopo lunghi anni passata ad esibirsi come fossero degli inetti, gli elefanti asiatici sono liberi dallo loro prigionia a mo’ di circo.
Tante lotte, tante manifestazioni, tanti comizi e presidi. Tutti i giorni, in diverse parti del mondo, assistiamo a continua battaglie da parte di cittadini, volontari e attivisti, che si danno da fare per permettere agli animali di vivere nel loro habitat naturale. Per molti ancora, e purtroppo, i nostri amici a quattro zampe sono visti come fonte di guadagno. Un’azione che non trova fine e pace e che, nei casi più estremi, non tratta solo il guadagno, chiamato da tutti “dio denaro”, ma anche storie di atroce e ingiustificata violenza.
Per fortuna, come poc’anzi detto, ci sono persone che si battono per la salvaguardia, soprattutto di specie a rischio, di tutti questi animali, con vere e dure lotte. Una di queste richiama all’attenzione degli specifici elefanti che, dopo lunghi anni di agonia e prigionia, sono stati liberati dalle grinfie di uno squallido circo. Ora si trovano ancora in uno stato iniziale di reinserimento nella società animale, ma con i dovuti sforzi e progressi arriveranno a conquistare di nuovo il loro posto, nell’ambiente che meritano. Una storia che vale la pena approfondire in tutti i suoi aspetti.
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Il circo in questione è il Ringling Bros and Barnum e Bailey Circus. Tra meno di un anno verranno definitivamente spostati dal mondo, orrido, dello spettacolo animale a una vera e propria “pensione” fatta su misura per loro, in Florida: il White Oak Conservation. Un percorso iniziato nel lontano 2015 e che ora vede la luce in fondo al tunnel. Anche se di tunnel non si è mai trattato: è stato un processo voluto fin da subito e portato a termine con tenacia ed entro i termini stabiliti.
Saranno 35 gli elefanti asiatici che andranno a creare la più vasta comunità dell’emisfero occidentale. Una grande battaglia portata a termine con grande coraggio dato che questa poc’anzi citata è una specie a rischio estinzione. L’habitat sarà di 2.500 acri e verrà completato entro e non oltre il 2021. Questo nuovo spazio permetterà loro di vivere in paludi, boschi e pianure. Insomma: un ambiente costruito in perfetta connessione con il loro vero modo di vivere. A parlare, di questo progetto e della vita, salvata, degli elefanti, è stato Michelle Gadd che lavora per la Walter Conservation all’interno del centro: “Siamo davvero contenti di poter ospitare questi favolosi esemplari, li faremo tornare a vivere una vita che vale la pena essere chiamata in questo modo. Con noi saranno al sicuro”.
Un’altra bella notizia, come quella arrivata poche settimane fa dal Mozambico con la diminuzione delle vittime nel regno degli elefanti, che fa ben sperare per il futuro di queste giganti e meravigliose creature.
Davide Garritano
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