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È stato accusato di omicidio, la giustizia non si ferma e non potrà mai più averne uno

L’uomo accusato dell’omicidio del cane Aron a Palermo non potrà mai più avere un animale domestico: è questo quanto stabilito dalla giustizia.

È stato accusato di omicidio, la giustizia non si ferma e non potrà mai più averne uno (Screenshot foto Facebook – Lav – Un’Anima Mille Zampe Italia sez. “Palermo” – amoreaquattrozampe.it)

La tragica storia del cane ucciso dal suo proprietario a Palermo è diventata ormai da mesi un caso giudiziario. Dopo l’accusa di omicidio, il responsabile del terribile gesto non potrà più avere un animale. A stabilirlo è l’ordinanza interdittiva firmata dall’assessore al Benessere degli animali, Fabrizio Ferrandelli, e dal sindaco di Palermo, Roberto Lagalla. Quanto accaduto in Sicilia lo scorso gennaio ha scosso l’opinione pubblica e il Governo. Per l’accusato non è previsto il carcere, ma la Procura potrebbe chiedere una misura di sicurezza speciale.

Giustizia per Aron: l’omicidio del cane a Palermo è diventato un caso giudiziario

Quando i primi di gennaio la LAV (acronimo indicante la Lega Anti Vivisezione), un’associazione animalista italiana fondata nel 1977 per la salvaguardia e la tutela dell’ambiente, aveva diffuso le foto di Aron, il cagnolino bruciato vivo dal proprietario, l’opinione pubblica era rimasta sconvolta.

Il cagnolino Aron non è riuscito a sopravvivere ai maltrattamenti (Screenshot foto Facebook – Lav – Un’Anima Mille Zampe Italia sez. “Palermo” – amoreaquattrozampe.it)

Aron, un cane di simil razza Pitbull dal manto nero, legato a un palo al centro di Palermo e bruciato vivo, è deceduto dopo giorni di agonia. A seguito di quanto accaduto, il proprietario, un 47enne palermitano con precedenti penali, è stato iscritto dalla Procura del capoluogo nel registro degli indagati per maltrattamento e uccisione di animali. L’accusato aveva presentato regolare richiesta di assegnazione del cane all’Azienda sanitaria. Ed è stata proprio l’Azienda sanitaria ad autorizzare il trasferimento di proprietà del cane dal precedete proprietario, anche lui pregiudicato, all’attuale.

Se vuoi saperne di più, leggi un nostro approfondimento sul tema >>> Stop alla violenza: dalla Lav, arrivano i primi sportelli territoriali contro i maltrattamenti degli animali

Il reato non consente l’arresto dell’uomo, ma i magistrati hanno cercato di ottenere un provvedimento che possa limitare la libertà. Il Pubblico ministero del Tribunale di Palermo ha però avanzato la richiesta di archiviazione del procedimento penale, nonostante le proteste dei cittadini. Il Comune di Palermo ha almeno al momento accolto la richiesta presentata dalle associazioni di tutela animale Oipa, Leal, Lav, di impedire che l’accusato possa avere ulteriori animali. Il servizio veterinario della ASP Palermo e la Polizia Municipale sono stati incaricati dell’esecuzione dell’ordinanza. Il presidente dell’OIPA, Massimo Comparotto, ha evidenziato come individui che mostrano la loro crudeltà nei confronti degli animali «sono soggetti pericolosi che possono tranquillamente passare dall’animale all’uomo».

Manifesti e fiori in memoria del cagnolino Aron (Screenshot foto Facebook – Lav – Un’Anima Mille Zampe Italia sez. “Palermo” – amoreaquattrozampe.it)

Gli esseri umani hanno una caratteristica quasi unica alla loro specie: a differenza di qualsiasi altro essere animale, infatti, sono dotati di cattiveria. Nessun animale compirebbe per puro divertimento un atto maligno nei confronti di qualcun altro o di qualcos’altro; gli umani invece deliberatamente scelgono di fare del male. Purtroppo ogni giorno sono diffusi casi di maltrattamento di cani, gatti e altri animali, ritrovati abbandonati, denutriti e feriti. Alcune storie raggiungono un numero più ampio di lettori grazie ai post che vengono condivisi sulle pagine social. Così è stato per il caso del cagnolino Aron.

Se vuoi saperne di più, leggi un nostro approfondimento sul tema >>> Con 20 euro acquista un cane: la donna salva così il cucciolo dai maltrattamenti

Se da un lato sono diverse le proposte di legge per introdurre in Costituzione il rispetto degli animali, dall’altro sono ancora troppe le incertezze circa le leggi che dovrebbero punire chi maltratta gli animali. In un recente convegno, l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali (nota con l’acronimo di OIPA). OIPA, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito, ha riconosciuto che l’educazione al rispetto degli animali è propedeutica all’educazione al rispetto per gli esseri umani. L’introduzione di questi principi è diventato così un tema centrale nel dibattito scolastico. Purtroppo, però, casi come quello di Aron sono ancora troppo diffusi. (di Elisabetta Guglielmi)

Elisabetta Guglielmi

Conseguita a pieni voti la maturità scientifica, ho intrapreso una carriera umanistica, laureandomi in Lettere moderne e poi in Filologia moderna; ho un master di Editoria, giornalismo e management culturale. Sono appassionata di scrittura, lettura, disegno e viaggi, e naturalmente di natura e animali.

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