È iniziato il 16 ottobre il processo della “serial killer dei gatti”, così è conosciuta nel web, ed ecco tutti i dettagli noti.
La donna è diventata famosa con il nome di “serial killer dei gatti” viste le condizioni degli animali trovati nella sua casa, ma non è propriamente corretto definirla così. Come riportano autorevoli testate, bisogna parlare di “animal hoarder”, ovvero un disturbo psicologico che porta ad accumulare animali. Ne conseguono condizioni igieniche precarie, malattie e, in alcuni casi, morte di uno o più animali. Dopo la querela e la denuncia è iniziato il processo che vede protagonista questa persona. Vediamo di chi si tratta e che cosa è successo fino a questo momento.
È iniziato il processo della “serial killer dei gatti”: i fatti
Questo caso ha fatto molto clamore e si tratta di una donna residente a Roma in Via Lavinio. La situazione era nota ad associazioni, al Comune e sui social e, ad un certo punto, è scattata la querela da parte di Stop Animal Crime Italia. Il fondatore dello studio legale Lucarelli di Campobasso, Antonio Colonna, è riuscito ad avere il permesso della Procura della Repubblica per entrare nell’appartamento nel 2016.
Sono avvenuti successivamente altre tre visite nell’abitazione con le guardie zoofile di Fare Ambiente e di Nogez. Hanno portato via tonnellate di rifiuti e tra questi c’erano gatti morti. In pratica, la donna accumulava di tutto, oggetti e animali, in particolare gatti, e viveva in condizioni terribili.
Nel corso degli anni ci sono state decine di segnalazioni, ma la situazione non è cambiata. La donna teneva segregati in casa i poveri animali. Finalmente, nel 2021 la sindaca Virginia Raggi aveva emesso un’ordinanza che vietava alla donna di prendere animali domestici e disponeva il sequestro degli animali presenti nella sua casa per metterli in un posto sicuro.
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La polizia ha controllato regolarmente l’abitazione e la donna in questi ultimi due anni e il 16 ottobre 2023 è iniziato il processo con l’accusa di maltrattamento di animali con recidiva. Infatti, l’associazione responsabile della querela ha dichiarato che in tutto questo tempo la donna ha continuato ad accumulare oggetti e animali.
Le accuse
Lunedì 16 ottobre 2023 è iniziato il processo contro la donna per il reato di maltrattamento di animali secondo l’articolo 544 ter. Questo dice che chiunque arrechi danno, lesioni, per crudeltà e senza necessità, è punito con la reclusione da 3 a 18 mesi oppure al pagamento di una multa da 5.000 a 30.000 euro.
Purtroppo, come abbiamo già detto, la donna, nonostante la querela e le attenzioni di social e media, ha continuato in questi anni ad avere comportamenti di accumulare oggetti e gatti.
L’associazione ha fatto presente che la donna si è sottoposta più volte a perizie psichiatriche ma, nonostante questo, non c’è mai stato nessun intervento nei suoi confronti che potesse mettere fine a queste atrocità soprattutto sugli animali. Non è stata fermata nemmeno per le condizioni nelle quali viveva.
Secondo quanto riportato dalle dichiarazioni fatte dall’associazione querelante, la donna starebbe continuando ancora nelle sue pratiche, anche se i responsabili continuano a monitorare la situazione quando possibile. Secondo loro, però, a causa di un vuoto normativo e un “animalismo assetato di visibilità” non c’è ancora modo di poterla fermare.