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Drago barbuto ritrovato in autostrada: gli esperti invitano a riflettere

Un esemplare di drago barbuto viene ritrovato lungo un’autostrada italiana: gli esperti veterinari del settore invitano a riflettere sull’evento (non di certo raro).

Il drabo barbuto ritrovato in autostrada (Fonte Facebook)

Siamo sempre stati attratti dai ritrovamenti, spesso anche archeologici. Nella natura umana c’è un velo, neanche troppo sottile, di curiosità che ci spinge, molto spesso, ad andare oltre e cercare qualcosina in più rispetto al “dovuto”. Per questo motivo, con gli anni, siamo riusciti a codificare anche molti habitat naturali di alcuni esemplari animali che, diciamo, non vivono proprio a contatto con l’essere umano.

Proprio per questo motivo, ascoltando sempre la parole degli esperti, siamo molto più attenti alle pratiche che rispecchiano il mondo animale di qualche anno fa. Certo, non tutti hanno fatto questo passo in avanti. Molti di noi, pensano ancora che gli animali sia subordinati al volere dell’essere umano. Pessima considerazione in relazione al ciclo e al cerchio della vita. Siamo un tutt’uno, e piano piano lo stiamo scoprendo.

Per questo motivo dobbiamo preservare molte specie animali a rischio. Non solo d’estinzione, ma anche riportandole nel loro habitat naturale. Altrimenti rischiamo di incappare in alcune situazioni davvero scomode, come testimonia quella di un drago barbuto ritrovato sull’autostrada A4, la Milano-Venezia. Un episodio che ha suscitato molte polemiche per tutta una serie di motivi, che ora scopriremo insieme, alla base di tale ritrovamento.

Il ritrovamento del drago barbuto in autostrada apre un pessimo scenario all’interno della nostra società

Il direttore scientifico della struttura Parco Natura Viva (Fonte Facebook)

Anzitutto partiamo dal fatto in sé. Il tutto è successo la notte di Natale. Un episodio nell’episodio potremmo dire. Il drago barbuto, rettile originario dell’Australia centrale, è stato ritrovato in un’area di servizio dell’autostrada A4, la Milano-Venezia, come poc’anzi accennato. Ritrovato in solitudine: perso o abbandonato da qualche passante. Ma poco importa, perché il fatto, in sé, porta già dei grossi pericoli.

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Appena recuperato dalla Polstrada (Polizia Stradale) di Verona, è stato sottoposto a un’urgente visita veterinaria per capire in quali versasse. Dopo alcuni controlli, che non hanno evidenziato la presenza di alcun microchip (che di norma dovrebbe essere impiantato nel corpicino dell’animale), il drago è stato trovato in ottima salute. Ma il fatto della presunta perdita o del brutale abbandono rimane il principale aspetto da evidenziare.

Punto numero uno: l’animale viene importato in Italia, come in altri Paesi d’Europa e del mondo, in modo del tutto legale. Il commercio, appunto, è legalizzato. Ma questo, di per sé, non è un modo di controllarne i rischi. Con il nuovo programma di salvaguardia sulle specie selvatiche ed esotiche, adottato dall’Europa già nel prossimo anno, tanti animali potrebbero salvarsi da questi viaggi insensati. Sebbene il commercio e la vendita siano legali, tutto ciò non comporta una sensibilizzazione nelle scelte dei singoli cittadini, che comprano e abbandono come se nulla fosse.

Secondo punto (che in un certo senso si rifà al primo): bisogna rispettare gli animali per quelli che sono, rispettando, in primis, il loro habitat naturale, proteggendolo e salvaguardandolo con i dovuti strumenti. Non accontentare più, per nessuna ragione al mondo, i vizi di qualche “testa bacata”, anche ai livelli alti di alcune istituzioni. Questi fattori possono essere un pericolo per molte specie e per l’ambiente stesso. Ripetiamo: favorire i vizi di qualche “ricco” non agevole nell’andare verso un nuovo cambiamento. Per voltare pagina ci vuole il coraggio di dire anche qualche… NO!

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Il rettile è stato trasferito al Parco Natura Viva. Proprio Cesare Avesani Zaborra, direttore della struttura poc’anzi citata, è intervenuto per “spendere” alcune parole che faranno riflettere molti di noi: “Le ottime condizioni di questo esemplare ci potrebbero anche indurre a pensare che si tratta di uno smarrimento accidentale. Tuttavia le considerazioni non cambiano. La ‘moda’ di tenere animali esotici nelle proprie case è aumentata con gli anni. E questo diviene un rischio sempre più grande che corre tutto l’ecosistema. Alcuni animali devo poter fare la vita che meritano”.

Davide

Laureato in Scienze della Comunicazione con tesi in Filosofia del Linguaggio. Dal 2017 Iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio. Autore di due libri sul tema del viaggio: "Il cuore arriva dove gli occhi non vedono" (uscito nel 2019) e "Di notte è tutto più chiaro" (uscito nel 2023). Attratto dal mondo degli animali anche grazie alla fotografia, altra espressione del suo essere.

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Davide

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