Dopo il divorzio dal marito, una donna ha presentato un’ingiunzione al giudice per l’affidamento del cane di razza Bassotto: è il primo caso giudiziario.
Il modo di considerare gli animali è cambiato molto nel corso degli anni. Un numero sempre maggiore di Paesi ha approvato delle legislazioni in favore dei quattro zampe, considerandoli come esseri senzienti. In linea con queste decisioni si pone anche una scelta fatta da un giudice in Argentina, che ha accolto l’ingiunzione presentata da una donna per avere il diritto di vedere il suo animale domestico, un cagnolino di razza Bassotto di nome Pope. La proprietaria, Eugenia, aveva adottato il cucciolo insieme al marito, Damián, prima del divorzio. Dopo la separazione, la donna non aveva potuto più vedere il Bassotto portato via dall’uomo. La decisione presa dal giudice ha però cambiato completamente la situazione.
Quanto accaduto è stato raccontato su un giornale locale, che ha attestato la vicenda e ha reso manifesta l’ingiunzione accolta dal giudice.
Il cagnolino di razza Bassotto di nome Pope ha vissuto a Corrientes (città situata nella parte nord orientale dell’Argentina) con Eugenia e Damián per circa un anno fino al divorzio dei due, avvenuto nel luglio del 2022. Per i primi mesi il cane è rimasto con Eugenia, finché questa non si è dovuta trasferire per lavoro lasciando il cucciolo alla sorella. Nelle prime settimane Damián si è recato spesso a vedere il Bassotto finché un giorno, lo scorso settembre, non lo ha tenuto con sé, non permettendo più alla ex moglie o alla sorella di lei di vedere il quattro zampe.
Eugenia ha quindi fatto ricorso a un avvocato, presentando un’ingiunzione per un regime di visita familiare per vedere il cagnolino. Un giudice di Famiglia, Infanzia e Adolescenza di Corrientes, Carolina Macarrein, ha accolto la proposta. Fino a marzo, quando la coppia è stata convocata per un’udienza al fine di trovare una soluzione al conflitto, Eugenia avrà la possibilità di vedere Pope. La risoluzione del giudice si basa sulla necessità di mantenere il legame affettivo che si instaura tra un “genitore” e il suo cucciolo, considerando l’animale domestico come un essere senziente.
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Come ha spiegato il portavoce del ramo giudiziario di Corrientes, si tratta della prima misura precauzionale di questo genere in Argentina, accolta in un contesto riguardante gli animali e non i figli. L’azione legale è stata promossa con il patrocinio dell’Istituto di Diritto Animale dell’Ordine degli Avvocati di Corrientes. Nonostante il Codice della Famiglia, dell’Infanzia e dell’Adolescenza non stabilisca il diritto alla comunicazione nei confronti degli esseri affettivi (animali domestici), il magistrato ha considerato il cagnolino come parte integrante della famiglia multispecie.
Eugenia, o un suo famigliare, ha così avuto la possibilità di prendere Pope tutti i venerdì e riportarlo al proprietario il lunedì mattina. Gli avvocati Claudia Meza Fournier e Emanuel López Artaza hanno sottolineato che, sebbene il Codice della famiglia non regoli il diritto di comunicazione nei confronti degli esseri affettivi (animali domestici), il caso deve essere inquadrato all’interno degli articoli 649 e articoli correlati del Codice di procedura della famiglia, dei bambini e degli adolescenti. La causa è stata depositata all’inizio di dicembre e ora il giudice Macarrein ha stabilito che «fino a quando la situazione non sarà definitivamente risolta» Pope potrà vedere Eugenia o i famigliari tre giorni a settimana, chiedendo la «collaborazione di tutti al fine di evitare inutili contestazioni sui tempi di consegna e ritiro dell’animale».
Sono ancora molti i Paesi, come l’Argentina, in cui c’è un vuoto giuridico per la regolamentazione della famiglia multispecie. L’avvocato Brian Ivan Knobel ha spiegato: «Questa è la prima volta che il sistema giudiziario argentino ha approvato il regime di visita degli animali nell’ambito di un divorzio. Ciò aumenta la consapevolezza in modo che il Codice Civile e Commerciale venga modificato come è stato fatto in Spagna, che in caso di separazione, il benessere degli animali da compagnia deve essere preso in considerazione». Il giudice Diana Sica ha approvato le richieste riconoscendo che «Gli animali, soprattutto quelli domestici, sono esseri senzienti, che sentono, che sentono la mancanza, che gioiscono, che soffrono e che acquisiscono abitudini. Il cambiamento che produrrà la separazione dei coniugi riguarderà anche loro e saranno i loro proprietari a prendersi cura dei loro interessi». (di Elisabetta Guglielmi)
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