Dopo il furto, ladri tornano per lasciare un biglietto: “Torneremo”

Dopo il furto, ladri tornano per lasciare un biglietto: “Torneremo”

Dall’Ecuador arriva la storia del furto subito da un cane randagio: i ladri rubano la sua casetta, ma poi si pentono e spiegano il motivo in un biglietto.

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In Ecuador un cagnolino randagio, di nome Manchas, è stato vittima di un furto: i ladri hanno portato via la sua casetta nella quale vive in strada ed è stato costretto a dormire sotto la pioggia (Screenshot video – telegiornale trasmesso da Ecuavisa (canale televisivo ecuadoriano) – amoreaquattrozampe.it)

A San Francisco de Quito, capitale dell’Ecuador, pochi giorni fa si è verificato un fatto alquanto insolito: il furto di una casetta di legno di cui è stato vittima un povero cane randagio. La parte sorprendente della storia, però, non riguarda il furto in se per sé (già abbastanza particolare), ma il biglietto di scuse che i ladri hanno apposto accanto alla porta della casetta dopo averla restituita all’anziano cagnolino qualche giorno dopo. Quale è quindi il motivo che ha spinto quelle persone ad appropriarsi di una casa di legno e soprattutto quale è il contenuto del biglietto nel quale vengono spiegate le ragioni della restituzione?

Cane randagio vittima di furto: la sua casetta viene rubata dai ladri, che poi si pentono

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II ladri hanno restituito la casetta del cagnolino randagio, di nome Manchas, dopo averla rubata: il rettangolo bianco accanto alla porta è il biglietto lasciato dai ladri che si scusano per il furto (Screenshot video – telegiornale trasmesso da Ecuavisa (canale televisivo ecuadoriano) – amoreaquattrozampe.it)

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Sono circa le 24 di sera nel quartiere di Nuestra Señora de la Merced a Quito. Come si vede nella registrazione delle telecamere di sicurezza, un camion si ferma in mezzo alla strada e due persone scendono velocemente. Davanti a loro si trova una casetta di legno vuota, piuttosto piccola e deteriorata. Le due figure provano a sollevare la casa senza riuscirci, dal momento che è ancorata con dei bulloni al muro. Aiutati da una terza persona scesa dal camion, i ladri caricano la refurtiva sul furgone e si allontanano dal luogo del furto.

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Poco dopo un cagnolino randagio dal manto marroncino, pronto a concedersi un riposino, fa ritorno dopo una passeggiata notturna alla sua casetta di legno non sapendo che qualcuno gliela ha portata via. La mattina dopo gli abitanti del quartiere trovano il cagnetto addormentato in strada e bagnato dalla pioggia della notte. Il quattro zampe, conosciuto da tutti con il nome di “Manchas“, è stato abbandonato sei anni fa dai suoi proprietari. Da allora ha vissuto in strada, prendendosi cura di tutti i cittadini di Nuestra Señora de la Merced.

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Gli abitanti del quartiere avevano costruito per Manchas una modesta casetta di legno, in modo che potesse avere un riparo dalle intemperie e dal freddo. Quando i cittadini si sono accorti del furto, si sono rivolti alle autorità e soprattutto hanno raccontato la storia sui social network. Pochi giorni dopo, la casetta di Manchas è tornata la suo posto, con un biglietto affisso alla porta. Il foglio recava un messaggio scritto a mano dai ladri per scusarsi per quanto avvenuto: «Ci dispiace! Non pensavamo che la casetta avesse un proprietario perché non abbiamo visto il cane; volevamo portarla a un altro cane randagio che non ha una casa e vive sotto alla pioggia in mezzo alla strada. Non intendevamo ferire il proprietario né fargli del male. Ci dispiace davvero». L’episodio, raccontato anche dall’emittente televisiva ecuadoriana Ecuavisa che ha diffuso le immagini del furto ripreso dalle telecamere di sicurezza e il video di Manchas nel momento in cui ritrova la sua casetta, ha commosso milioni di utenti sensibilizzando l’opinione pubblica sulle difficili condizioni in cui si trovano a vivere gli animali randagi e sull’affetto loro riversato da alcune persone. (di Elisabetta Guglielmi)

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