Per scoprire chi lo ha portato al decesso una famiglia offre una ricompensa di 50mila euro a chi risulterà in possesso di informazioni utili.
La tragedia si è verificata nel comune di Colico, in Lombardia. Gli abitanti della provincia di Lecco sarebbero venuti a conoscenza dell’accaduto in contemporanea all’evolversi del lungo calvario di Snoopy, terminato con la sua dolorosa e inaccettabile scomparsa. Quando l’uomo – privato per sempre della compagnia del suo più grande amico, ha denunciato pubblicamente la sua morte, per avvelenamento, lo scorso 21 novembre.
Il suo cagnolino è stato avvelenato con un veleno per topi. Un gesto orribile di cui ancora non si conosce il responsabile. A tal proposito, la famiglia del povero Snoopy – vittima innocente di una crudeltà anonima e senza eguali – ha deciso di andare fino in fondo alla questione con l’obiettivo di non lasciare tale vergognosa azione impunita.
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Come si evince da una condivisione apparsa sul profilo Facebook dell’uomo, che ha dovuto dire tristemente addio al suo compagno di vita a quattro zampe, la sua famiglia ha scelto di offrire una ricompensa-omaggio di 50mila euro a chi sarà in grado di fornire loro utili informazioni per rintracciare il colpevole dell’avvelenamento.
Dopo il decesso del cane, con cui il suo padroncino aveva condiviso 13 anni di vita assieme, l’esemplare è stato sottoposto a un’autopsia che ha infine confermato i precedenti sospetti dei veterinari. Snoopy è stato avvelenato da un veleno per topi, ingerito da lui inavvertitamente mentre era confinato al sicuro nella recensione della sua abitazione privata. Dove nulla di male avrebbero dovuto accadergli.
Qualche malintenzionato, pertanto, avrebbe volontariamente posizionato delle ingeribili trappole per topi nel loro giardino privato e il loro cagnolino, ignaro del pericolo, ne sarebbe rimasto colpito mortalmente.I veterinari di una clinica locale, che hanno accolto Snoopy già in critiche condizioni dopo l’assunzione del veleno, avrebbero tentato di fare tutto il possibile nelle loro mani per poterlo salvare, ma purtroppo senza riuscire nell’impresa.
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“Ciao mio grande amico“, scrive il proprietario nel suo ultimo post sui social, mentre le condivisioni degli utenti aumentano – in segno di solidarietà – in attesa che vanga fatta giustizia, “sicuramente un giorno ci ritroveremo per tante camminate e tante corse nei boschi…“, continua infine il padroncino ancora impietrito dall’accaduto: “ti auguro e ti meriti un paradiso pieno di bresaole!“
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