Dopo aver ucciso un bambino, Dogo argentino viene dato in adozione

Dopo aver ucciso un bambino, Dogo argentino viene dato in adozione

Dopo aver aggredito e ucciso un bambino, è stato dato in adozione

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Dogo argentino

A 11 anni è stata adottata. Asia, una dogo argentina è stata protagonista di una drammatica vicenda che si è consumata nel 2016 a Mascalucia, in provincia di Catania, in Sicilia. All’epoca, Asia aveva 8 anni e viveva con un altro esemplare, il suo cucciolo di 3 anni, di nome Macchia, nella famiglia di una veterinaria dove da poco era arrivato un bambino.

Giorgio aveva 18 mesi. Era in giardino quando ad un tratto i due cani si sono scagliati su di lui, sbranandolo e uccidendolo. Il bambino urlò richiamando l’attenzione della madre che in quel momento era nella cucina. La donna, una veterinaria di 34 anni, non è riuscita a salvarlo ed è stata condannata a otto mesi per omicidio colposo. “Pur convinta dell’innocenza, ha scelto di patteggiare per non presentarsi più alle udienze: un calvario che sarebbe stato per lei insopportabile”, racconta Fabio Cantarella, l’avvocato.

Asia e Macchia furono affidati ad un canile in attesa del parere degli esperti sulla possibile soppressione. Enpa e Lav richiesero la custodia l’animale, per avviarlo in un percorso di riabilitazione, evitando in questo modo l’eutanasia.

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In base alla ricostruzione dei fatti, fu Macchia a scagliarsi sul bambina, mentre Asia era in disparte.

A distanza di tre anni dal tragico destino di Giorgio, Asia è stata adottata in provincia di Trento.
“Abbiamo visto Asia tra tanti cani che abbaiavano. Era silenziosa, ci guardava con gli occhi sgranati, incuriosita. Abbiamo capito subito che era il cane che cercavamo anche se non sapevamo nulla del perché fosse finito in quel canile a Rovereto”, racconta la giovane donna che ha scelto di adottare la dogo argentino.

“Adesso è affidabile”, ha dichiarato Pierluigi Raffo, veterinario esperto in “tecniche di allevamento del cane di razza ed educazione cinofila”, presidente dell’Associazione Arcadia che ha provveduto alla riabilitazione del cane.

Gli esemplari sono avviati in un percorso rieducativo, finalizzati all’autocontrollo, affiancato a terapie di gruppo e ad un training per abituarli al nuovo padrone. Per Asia, il percorso è durato tre mesi.

Tuttavia, il caso di Asia ha sollevato non poche perplessità nella piccola località dove è stata adottata nella Val Lagarina. Molte persone temono che possa causare problemi e c’è chi sostiene che il cane killer non dovrebbe più stare in giro, chiedendosi cosa potrebbe accadere se incontrasse altri bambini.

“Ha undici anni, l’abbiamo scelta perché è anziana e per darle un’altra possibilità”, spiega la giovane donna che ha deciso di adottarla, convinta del fatto che non sia stata Asia ad uccidere il piccolo Giorgio.

Anche Macchia ha finito da poco il percorso riabilitativo e forse anche per lui ci potrà essere una seconda possibilità.

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C.D.

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