C.F. vive ad Andora con i suoi 100 animali, sogno che vede infrangersi per uno sfratto che li lascerĂ senza una casa
La pandemia ha segnato ognuno di noi. I momenti chiusi nelle nostre case perchĂ© fuori c’era, e ancora non è svanito, il pericolo di un virus che non ci ha permesso di vivere come eravamo da sempre abituati. Sono cambiate abitudini, modi di comportarsi, è modificato il nostro modo di rapportarci con gli altri.
Ma, oltre alla nostra sfera personale, la pandemia ha creato danni anche alle innumerevoli attivitĂ che si sono viste abbassare le serrande non avendo gli aiuti necessari per rispettare tutti i pagamenti mensili. Sono tante le uscite che un proprietario ha, e non poter lavorare significa non avere soldi per poter far fronte alle spese, che accumulandosi diventano giganti debiti.
Anche se le aperture sono state concesse da un po’, non possiamo dire che il regime di vita sia tornato esattamente come prima, e soprattutto gli arretrati non sono facili da coprire. Così molti hanno dovuto chiudere, vedendo sfumare il sogno di una vita, per una colpa che proprio loro non è stata.
Purtroppo questo è anche il destino che sembra affliggere C.F., proprietaria di un podere nel quale convive con quasi 100 animali, e sul quale c’è uno sfratto che li porterĂ a perdere la loro casa.
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Donna con i suoi animali rischia lo sfratto
Da 19 anni, C. vive insieme ai suoi animali, 50 oche giulive, 2 asini, 3 cani, 30 galline, 5 gatti e 4 capre, in un podere nell’entroterra di Andora, provincia di Savona. Promotrice del progetto Oca Giuliva, tiene a precisare che i suoi animali non fanno parte di un allevamento, ma sono suoi amici, in tutto e per tutto animali di affezione.
Durissimo il periodo della pandemia, che non permettendo il regolare lavoro, ha portato la donna a non riuscire a pagare le rate dell’affitto, così la somma degli arretrati ha portato ad uno sfratto esecutivo. Da ottobre lei e i suoi compagni di vita non avranno piĂ¹ una casa.
La fonte di preoccupazione per la donna è la sorte che colpirĂ i suoi animali, così decide di rivolgersi all’AIDAA, Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente. “Cinzia ci ha chiamato ieri
pomeriggio” scrive in una nota l’associazione “e ci ha raccontato il suo dramma“. L’AIDAA si è subito messa in moto per cercare soluzione a questo problema, prendendo contatto con un avvocato civilista e appellandosi alle autoritĂ , per evitare lo sfratto all’enorme famiglia che vive nel podere. L’associazione, alla fine del suo comunicato, aggiunge che la donna è pronta a trasferirsi insieme a tutti i suoi animali, se si trovasse un posto adatto.
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F.D.M