Pordenone, sarebbero più di 400 gli esemplari del canile che a causa della responsabile dello stabile del canile non hanno ricevuto ne cure ne la possibilità di avere un’adozione.
Un truffa di centinaia di euro a discapito degli animali. La donna avrebbe infatti tratto profitto non adempiendo ai suoi obblighi e sottraendo più di 400 cani all’adozione.
Pordenone, la polizia sta indagando sulla donna responsabile del canile che secondo gli agenti sarebbe colpevole di una truffa ai danni dello stato.
Gli agenti dopo aver ispezionato la sede locale del canile, dove gli animali sarebbero dovuti essere ricoverati e restare in custodia fino all’adozione, sono rimasti perplessi dalla documentazione rinvenuta. Sembrerebbe infatti che la donna abbia lucrato sulle sovvenzioni comunali non svolgendo le sue mansioni e togliendo la possibilità di essere adottati a più di 400 cani in soli 2 anni.
I comportamenti illeciti della donna scoperti dalla squadra mobile della polizia, sarebbero di truffa nei confronti dello stato.
Gli animali sono stati infatti sfruttati per garantire alla donna dei sostanziosi guadagni ai danni di 58 comuni convenzionati con il canile, sia sul territorio che in altre regioni come il Veneto e il Friuli Venezia Giulia.
Secondo i poliziotti infatti la tuffa avveniva sistematicamente a danno degli animali. La truffa avveniva lucrando sul mantenimento e le cure degli animali detenuti in canile, cure mai effettuate e detenzione forzata senza la possibilità di adozione.
Dagli ultimi accertamenti, si è scoperto il comportamento illecito della responsabile che senza svolgere le adeguate procedure previste per la riabilitazione degli animali, deteneva alcuni di loro nella sua abitazione privata, togliendogli quindi la possibilità di essere adottati e violando le normative sanitarie a scopo di lucrare sulla vita di queste creature.
La donna infatti in questo momento risulta in attesa di provvedimenti penali oltre ad aver ricevuto lo sgombero immediato che tutt’ora ancora non è stato eseguito dalla donna in questione.
La responsabile del canile infatti tendeva a ostacolare le adozioni in modo tale da poter continuare a ricevere le sovvenzioni comunali, sfruttando l’elevato numero di animali detenuti all’interno del canile.
La donna ha truffato lo stato per centinaia di migliaia di euro, facendo fatturare anche spese veterinarie e farmaci per animali ai comuni che hanno una convenzione con il rifugio dove gli animali, avrebbero dovuto avere finalmente la possibilità di essere liberi e trovare una famiglia.
Possibilità che a causa di questa donna non hanno avuto, e che molto probabilmente avranno una volta che tutta questa storia si sarà conclusa.
Loriana Lionetti
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