La vergognosa vicenda di una donna anziana, cacciata via di casa con i suoi quasi 300 cani nel rigido inverno di Delhi, dopo che è stato raso al suolo il suo negozio e il rifugio.
Milioni di cani senza una casa in cui trovare riparo, una famiglia dalla quale essere accuditi e almeno un pasto quotidiano garantito. Questa è la situazione che affligge gli animali randagi in tutto il mono. Il fenomeno del randagismo sarebbe una realtà ancora più problematica, in particolare in paesi poveri come l’India, se non ci fossero persone buone e altruiste come Pratima Devi. Purtroppo nonostante gli sforzi compiuti non sempre si riesce a portare a termine i propri obiettivi, soprattutto quando si viene ostacolati da gente senza scrupoli. Questa è esattamente la storia dell’anziana donna indiana di 80 anni, Pratima Devi, cacciata dal suo negozio e dalla sua casa dopo l’incendio doloso che ha distrutto il rifugio in cui erano ospitati i suoi quasi 300 cani.
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Sui post Twitter condivisi dall’ANI (acronimo di Asian News International, un’agenzia di stampa multimediale che offre contenuti per piattaforme di informazione quali TV, Internet e cellulari, come si legge sul profilo stesso) pochi giorni fa sono apparse diverse immagini e interviste rivolte all’anziana donna a seguito della vergognosa vicenda che l’ha vista protagonista.
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In un’intervista rlasciata all’ANI, Pratima Devi ha raccontato quanto avvenuto: «I lavoratori della MCD hanno demolito il mio jhuggi e il mio negozio. Hanno portato via le mie cose e hanno anche picchiato i miei cani. Ho almeno 250-300 cani. Ora sono seduta sotto l’albero con i miei cani». Gli operai della Municipal Corporation of Delhi (MCD) hanno raso al suolo il rifugio di fortuna per i cani, organizzato da Pratima nella zona di Saket a Delhi diversi anni fa.
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Pratima prosegue l’intervista raccontando che «da ieri mattina i cani non hanno ricevuto cibo. Sono arrivata a Delhi nel 1984. Da allora mi occupo di cani. Adesso ho 80 anni. Non ho la forza fisica per spostarmi o cercare lavoro. Voglio restare qui e prendermi cura di questi cani finché vivo». Non si è certi se quanto avvenuto rientra nelle disposizioni degli enti civici di Delhi e delle città vicine, tra cui Gurugram, Noida e Ghaziabad, che hanno preso provvedimenti per combattere l’aumento di attacchi dei cani randagi alle persone del luogo. Diverse ordinanze della Municipal Corporation of Delhi vietano alla popolazione di nutrire i cani randagi, imponendo pesanti multe per il mancato rispetto delle regole. Forse proprio per queste norme, Pratima e i suoi cani vivono adesso in strada senza più alcun futuro. (di Elisabetta Guglielmi)
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