Don Marco contro i preti pedofili: “Piuttosto fatelo con un animale”

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By Gabriele

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Don Marco Scandelli, parroco di San Marino, si scaglia contro i preti pedofili: “Piuttosto fatelo con un animale”, è polemica per le sue parole.

Hanno suscitato un’ondata di polemiche le parole di don Marco Scandelli parroco di Borgo Maggiore nella repubblica di San Marino. Il sacerdote aveva condannato la pedofilia, ma nel farlo aveva usato termini che non sono piaciuti a molti. In sostanza, don Marco attaccava i preti pedofili, ma contestualmente li incoraggiava a compiere atti di zooerastia. “Se un prete ha delle necessità fisiche si trovi una una donna o un uomo consenziente e maggiorenne. Al limite anche un animale”, la frase incriminata. Don Marco Scandelli ha poi spiegato che il suo era un paradosso e ha affermato: “Un mio post, nel quale condannavo fermamente la pedofilia e mi indignavo contro i sacerdoti che compiono queste azioni schifose, è invece stato volutamente strumentalizzato. E così, un prete che dice quello che pensa contro un’aberrazione, viene messo sotto accusa. Questa è informazione? Questo è amore della verità?”.

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Le accuse a don Marco Scandelli dopo il suo post

Ma sul sacerdote si è aperta la polemica da parte dei gruppi animalisti con il presidente di Aidaa Lorenzo Croce che attacca: “Le parole di don Marco Scandelli che per combattere la pedofilia diffusa tra i sacerdoti invita i preti al limite a far sesso con un animale sono orribili e mettono in evidenza ancora una volta come nella chiesa gli animali siano considerati alla stregua di oggetti e che per loro non vi sia alcuna pietas e alcun riconoscimento del loro essere creature di Dio”.

Prosegue Lorenzo Croce: “Chiediamo che don Marco Scandelli si scusi pubblicamente per quanto dichiarato e che intervenga in maniera chiara anche il suo vescovo per condannare le parole fuorvianti di questo che dovrebbe essere un sacerdote della Chiesa ma rappresenta almeno in queste affermazioni l’essenza stessa del male. Giustissimo ed ovvio condannare la pedofilia, ma arrivare a sostenere come rito sessuale alternativo la zoorestia è altrettanto vergognoso e abominevole”. L’Aidaa potrebbe anche prendere la decisione di adire a vie legali nei confronti del sacerdote che ha usato quelle parole.

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