Divieto di uso della catena, la legge importante da non dimenticare

Divieto di uso della catena, la legge importante da non dimenticare

Divieto di uso della catena, la legge in vigore dal 2013 che non tutti i proprietari di animali conoscono. Pesanti sanzioni in caso di mancata osservazione

Cane legato con la catena (Foto Pixabay)
Cane legato con la catena (Foto Pixabay)

Esiste una legge, già in vigore dal 2013, molto importante che però non tutti conoscono. Si tratta della legge che vieta di apporre la catena al collo del cane. La norma promulgata per il benessere degli animali, in caso di mancata adesione comporta la punizione in qualità di reato previsto e punito dall’ART. 727 comma 2 del Codice Penale. Ad occuparsene le Guardie Zoofile di Fare Ambiente che purtroppo evidenziano ancora l’utilizzo di questo sistema arcaico assolutamente nocivo per la buona e completa salute dell’animale.

Divieto di uso della catena, controlli e sanzioni fino a 450 euro

Cani in fuga per la libertà (Foto Pixabay)
Cani in fuga per la libertà (Foto Pixabay)

La catena infatti, è responsabile del movimento rallentato del quattro zampe, impedendogli di socializzare e correre liberamente per fare amicizia con gli altri animali. E’ un metodo arcaico e non benefico che, se non rispettato, comporta una denuncia rivolta al proprietario per la detenzione di animali in condizioni incompatibili con la propria natura. Infatti, se la catena viene tenuta per molto tempo, può causare all’animale delle ulcere provocate dal continuo contatto del metallo con le parti del corpo, quali il collo e le zampe.

La prima regione a vietarne l’utilizzo è stata l’Emilia Romagna che ha imposto il suo veto. Sull’impiego o no del collare, vengono effettuati dei controlli, che nel caso in cui non venga rispettato, si tramuta in un avvertimento con diffida formale al padrone del cane ad eliminare subito la catena.

Divieto di uso della catena, l’obiettivo delle Guardie Zoofile

Cane che guarda all'esterno (Foto Pixabay)
Cane che guarda all’esterno (Foto Pixabay)

Se la situazione dovesse reiterarsi, è prevista una multa che può arrivare anche a 450 euro. Al riguardo le Guardie sottolineano il loro scopo primario: “Il nostro scopo non è quello di sanzionare o denunciare le persone ma informare, salvo il caso in cui, la situazione non lo richieda e non sia chiesto un intervento deciso. Ci occupiamo di tenere sotto controllo diversi reati come il bracconaggio, la pesca di frodo, corse clandestine, contrabbando di animali oppure abbandono incontrollato di rifiuti. Chiunque diventi testimone di ciò, può richiedere il nostro intervento.”

Tuttavia, le autorità sottolineano che ogni segnalazione sarà segnalata per ordine di importanza e di priorità. Inoltre, affermano le Guardie “ciascun dato segnalato verrà trattato con la massima discrezione. Il numero da contattare è il seguente: 3703131006.”

La missione delle autorità serve ad evitare il caso come quello del quattro zampe abbandonato sotto la pioggia. Lasciato per giorni, tremante e infreddolito è stato salvato dai volontari che hanno provveduto a liberarlo dalla tremenda situazione nella quale era costretto a vivere.

Una vicenda che deve far riflettere sull’importanza di osservanza del divieto di tale norma.

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B.F.

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