E’ stato discusso, la scorsa settimana, in Senato il disegno di legge 2287-bis su “Disciplina del cinema, dellāaudiovisivo e dello spettacolo e deleghe al Governo per la riforma normativa in materia di attivitĆ culturali” con il quale il ddl, su proposta del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, introduce una “revisione delle disposizioni in tema di attivitĆ circensi, specificamente finalizzate alla graduale eliminazione dellāutilizzo degli animali nello svolgimento delle stesse”.
Le disposizioni dovranno essere introdotti tramite conseguenti decreti legislativi del governo. La norma ha sollevato aspre critiche da parte degli operatori del settore e lo stesso presidente dellāEnte nazionale circhi Antonio Buccioni interpellato da Adnkronos ha dichiarato che “se questa norma andrĆ in porto potremo parlare della fine del circo italiano. Siamo al delirio piĆ¹ totale. Ć una norma perfino grottesca, che viola la libertĆ di espressione artistica e il diritto al lavoro. Non si capisce per quale motivo ad esempio i cavalli (un terzo dei circa 2mila animali impiegati dai circhi italiani) possano partecipare a corse e palii. Si addestrano e utilizzano cani per salvare le persone, ma non si vogliono gli animali nei circhi. Ć una lotta puramente ideologica”.
Soddisfazioni espresse invece dagli animalisti che ricordano anche che in base agli ultimi dati Eurispes, piĆ¹ del 70% degli italiani ĆØ contrario allāutilizzo degli animali nei circhi.
La presidente dellāEnpa, Carla Rocchi, ha invece evidenziato che l’Italia ĆØ “uno degli ultimi Paesi che accettano gli spettacoli circensi con gli animali: unāesposizione vergognosa di un atteggiamento anti-culturale, il residuo di un mondo tardo-ottocentesco”.
Ovviamente, il piano dovrĆ essere accompagnato da un periodo transitorio per poter effettuare una strategia di recupero degli animali presenti nei circhi. Non a caso, all’interno della norma non ĆØ stato previsto un termine, in modo da non creare problemi insostenibili da parte dei circensi.
C.D.