C.D.
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Discipline dell’equitazione: non solo Olimpiche
L’aspetto più bello dell’equitazione è sicuramente il rapporto che si crea tra cavallo e cavaliere. Un legame basato sul rispetto reciproco, lo scambio e la collaborazione. Le discipline dell’equitazione non rientrano in nessun modo in un rapporto di dominazione o di sfruttamento dell’animale.
Il cavallo è sempre stato uno strumento per l’uomo. E’ stato utilizzato come mezzo di trasporto, da lavoro, nel campo di battaglia e come destriero di grandi condottieri.
I cavalli leggendari e più famosi della storia
La nobiltà del cavallo e la sua fierezza hanno elevato questa specie ad un rango di corte, espressione di uno ruolo aristocratico e di corte. A partire dal XVI secolo sono nate le scuole d’equitazione. Mentre il ruolo del cavallo è mutato quando nel XX secolo sono subentrati i mezzi a motore.
L’equitazione si è trasformata in una disciplina agonistica e sportiva legata anche alle diverse tradizioni dalle quali deriva: quella inglese, americana o da lavoro.
Da un punto di vista agonistico, l’equitazione è entrata nei Giochi Olimpici di Parigi nel 1900 con il salto ad ostacolo. Successivamente, furono introdotte altre discipline come il dressage e il completo sia come sport individuale che di squadra. Inizialmente era prevalentemente maschile. Solo a metà del XX° secolo, le donne iniziarono a partecipare ai giochi Olimpici.
Le discipline olimpioniche dell’equitazione sono: il salto ostacoli, il concorso completo, il dressage, la Doma Classica e il Cross Country.
Il Salto Ostacoli è una delle discipline più antiche. Addirittura il primo manuale risale al 1.350 a.C. e fu redatto dal mitanno Kikkuli a cui seguì uno dei più noti manuali sul trattato di come montare a cavallo intitolato “Sull’equitazione” di Senofonte. L’equitazione divenne uno statuto nella scala sociale e militare tanto che l’arte di montare a cavallo divenne spesso legata alla Cavalleria e agli ambienti militari.
Come disciplina, il salto a ostacoli a metà del 1700, durante le battute di caccia fino a diventare una vera e propria disciplina olimpionica. Successivamente, venne creato il campionato mondiale dalla FEI (Federation Equestre International).
Il salto ad ostacolo consiste in un percorso ad ostacoli da superare.
L’altezza degli ostacoli varia in base alle categorie e spazia dai 40 cm a 1,60 m e possono superare i 2 metri nelle gare di potenza.
Ci sono con categorie intermedie ad esempio per i pony con ostacoli non oltre i 105 cm e categorie con maggiori difficoltà tecniche come nel Gran Premio.
Le gare di salto ad ostacoli possono compiersi su due tracciati differenti che vanno dai 700 metri fino ad un massimo di 1000 metri. La gara ad ostacoli prevede che i cavalieri saltino 12 ostacoli nelle gare da 700 metri e di 15 ostacoli nelle gare di 1000 metri.
L’andamento del cavallo è sostenuto ad una media di 350 -400 metri al minuto.
Per accedere alle gare di salto ad ostacolo sono necessari dei gradi.
Patente A: viene rilasciata dal centro ippico, consente di partecipare, dopo 6 mesi dal rilascio, a categorie fino 80 cm di altezza
B (brevetto): Permette di poter partecipare a categorie di altezza massima 115. Il brevetto viene rilasciato dall’istruttore o può essere conferito con esame teorico e pratico
G1 (primo grado): autorizza a partecipare a categorie di altezza compresa tra 115 cm e 135 cm. Per il conseguimento di questa patente bisogna raggiungere un punteggio prestabilito secondo una determinata tabella predisposta dalla FISE. I cavalieri juniores devono anche sostenere un esame teorico sui principi fondamentali di tecnica equestre e regolamenti sportivi
G2 (secondo grado): consente di saltare da 135 in su. È necessario conseguire 150 punti (in base ad una tabella prevista nel regolamento FISE).
Per il concorso vi è una divisa che prevede:
>>Le razze di cavalli più alti: ideali per il salto ostacolo
Il Concorso Completo di Equitazione è una competizione con classifica combinata composta da tre prove nelle quali si evidenzia l’addestramento, le doti fisiche e il rapporto cavallo-cavaliere. Le prove sono il Dressage, Salto ostacoli e Cross-Country. Anche in questo caso, le prove si distinguono in diverse prove con difficoltà che variano in base alla categoria.
Il Dressage è una disciplina equestre che si fonda prevalentemente sull’addestramento del cavallo. Mettendo in evidenza le andature naturali e le abilità del cavallo.
Il cavallo esegue movimenti in arie determinate su un campo di forma rettangolare di dimensioni 20×40 metri per le gare di basso livello e 20×60 in quelle di livello medio alto.
Il dressage come le altre discipline ha diverse categorie: E (elementare), F (facile), M (media), D o Grand Prix (difficile).
Il livello più alto Grand Prix e Grand Prix Special, è anche quello con il quale i cavalieri partecipano alle olimpiadi.
Le figure di dressage risiedono molto nel binomio cavallo-cavaliere e sono prestabilite, dalla FISE.
Nell’ambito del dressage vi è anche il Kur (o freestyle) della categoria M, ambito nel quale il cavaliere esegue una ripresa che ha ideato personalmente con i movimenti obbligatori della categoria, accompagnati da musica. Il ritmo della musica deve seguire il più possibile il ritmo del cavallo e devono essere presenti tutte e 3 le andature: passo, trotto e galoppo.
Il frustino è ammesso solo nelle categorie dalla F in poi ma non è ammesso in campionati, coppe o trofei.
Il frac è ammesso nelle categorie M, D, non è ammesso nelle categorie E,F ed è obbligatorio nelle categorie D.
Il cross-country (XC) è uno sport equestre olimpico, che prevede una prova di velocità su terreno vario e nel superamento di ostacoli fissi che si trovano in natura (laghetti artificiali, tronchi, fossi, siepi e così via). Le distanze possono essere molto lunghe e le gare possono durare per molti giorni.
In alcune gare di un certo livello e grado, è anche obbligatorio il “cancello veterinario” ovvero una tappa in cui sono monitorate le condizioni fisiche del cavallo e del cavaliere.
La Doma Classica è una disciplina completa perché composta da tre prove a livello nazionale e quattro a livello internazionale e mondiale. Negli ultimi anni ha integrato anche discipline provenienti dalla Monta Western.
Le diverse specialità sono:
Nella categoria dell’ippica rientrano le discipline equestri praticate su pista (ippodromo) dove il cavallo corre accompagnato. Si suddivide nel trotto (trotto tradizionale- trotto montato-pariglie) e galoppo (corse in piano, corse a ostacoli quali steeple-chases e cross country)
Il trotto è un’andature naturale del cavallo. Le corse di trotto in ippodromo sono caratterizzate dal sulky, ovvero il sediolo che viene attaccato al cavallo dove è presente il guidatore o driver.
I cavalli raggiungono una velocità che può arrivare fino a 55 km/h circa. Le distanze variano tra i 1.600 e il 2.400 metri. In alcuni premi, come il Prix d’Amerique, la corsa al trotto più prestigiosa del mondo, la distanza è di 2.700 metri.
Una delle più antiche discipline equestri. Nel Medioevo, le corse di cavalli al galoppo si svolgevano nelle città lungo le strade (palii alla lunga) oppure nelle piazze (palii alla tonda o al giro), su cavalli montati a pelo. L’ippica moderna si è sviluppata in Inghilterra e nel corso del XVII-XVIII secolo, sono state elaborate le regole dei diversi tipi di gara quali galoppo, trotto e ostacoli per le quali è stata anche selezionata la razza Purosangue inglese.
Nel 1700 è stato istituito il Jockey Club. Le corse ippiche si diffondono nel 1800 anche in Italia dove nel 1807 vi fu la prima gara di galoppo a Milano e nel 1846 si corse anche il primo trotto con il sulky a Bologna. Nel 1856 vene organizzato il primo Derby d’Italia a Torino e successivamente fu creato il primo libro delle razze per le corse e nel 1881 nasce il Jockey Club d’Italia. Nel 1884 viene disputato il primo Derby di galoppo all’ippodromo romano delle Capannelle, e altri ippodromi sono costruiti a Milano, Torino, Pisa, Firenze, Livorno, Napoli e Grosseto.
Le gare di corse al galoppo sono suddivisi in categorie. Le prime due discipline sono riservate alle categorie più basse dove partecipano cavalli con qualità media o infortunati:
Il concorso di attacchi dura tre giorni. Ci sono diverse tipologie di competizioni di attacchi che si differenziano per le azioni richieste. Si tratta di una disciplina antica per cui il cavallo veniva utilizzato per trainare carichi e persone.
Ci sono le discipline sportive e tradizionali. Attacchi sportivi prevedono diverse competizioni che si suddividono su tre giorni e in base alle categorie.
Prova A è il dressage: Consiste nell’eseguire alcune figure al passo, al trotto riunito, di lavoro o allungato. Il galoppo è previsto solo per gli attacchi singoli.
Prova B: maratona che mette alla prova sulla velocità e resistenza dei cavalli. Ci sono ben cinque sezioni.
Prova C o gimcana: percorso a ostacoli mobili con un massimo venti porte.
Infine, tra le competizioni di attacchi vi è anche il derby composto da ostacoli mobili e fissi nello stesso percorso.
L’Endurance, o Fondo Equestre è una disciplina equestre riconosciuta dalla FISE, praticata in campagna. Si tratta di una gara di resistenza e durata che mette alla prova il cavallo sulla distanza e la diversità di terreni. Una disciplina rischiosa per il cavallo e il cavaliere che deriva dalle marce di resistenza della Cavalleria.
In base alla categoria e alle gare, i percorsi variano dai 30 ai 160 km. La media oraria varia in base alle categorie, così come i chilometri al giorno da percorrere.
Ogni 30 km, il cavallo viene sottoposto ad una visita veterinaria e ogni 40 minuti sono previste delle soste. Richiede un ottimo allenamento del cavallo.
Il reining è una disciplina tipica dell’equitazione Western, il cui termine significa “lavorare di redini”. Prende origine dal lavoro con il bestiame svolto dai cowboy. Con i cavalli veniva radunato il bestiame e i cavalli dovevano essere agili, veloci e rispondere in modo repentino ai comandi del cavaliere. I cowboy iniziarono a cimentarsi in delle piccole sfide e competizioni che comprendevano diverse manovre, come lo sliding stop e giravolte.
Nelle gare di reining ci sono diverse esecuzioni da effettuare in base al tipo di percorso:
cerchi a diverse velocità e grandezze
spin (rotazione di 360° con perno sui posteriori)
cambi di galoppo
sliding stop (arresto)
rollback (dietro front al galoppo).
back (retromarce)
Il volteggio è una disciplina equestre riconosciuta dalla FISE, che consiste nell’eseguire figure su un cavallo al passo o al galoppo a tempo di musica.
Il cavallo ha attrezzature speciali come il pad (copertino) e il fascione che funge da appoggio per gran parte degli esercizi.
È uno sport che unisce la ginnastica artistica e l’equitazione e viene soprattutto praticato nei paesi dell’Europa settentrionale, in Germania, Austria e Francia.
Ci sono diverse categorie e nelle competizioni vi sono due parti: una prima parte con figure obbligatorie una seconda parte consiste invece in una performance del volteggiatore con accompagnamento musicale.
Gli esercizi possono essere eseguiti individualmente, a due o con squadre con un massimo di 6 elementi.
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