Un gravissimo caso di discriminazione di animali e bambini si è verificato a Padova, dove in una bacheca (virtuale) è stato affisso un cartello che definire scioccante sarebbe dir poco. Non si affitta a persone con animali e con bambini. Questa la postilla di un annuncio per affitti di immobili, alla ricerca di potenziali inquilini per un appartamento a Chiesanuova, provincia di Padova. Nell’annuncio si descriveva la casa, si elencavano le varie specifiche e poi si chiudeva con questa postilla: No animali e bambini. La nuova frontiera della discriminazione è destinata a figli e cuccioli: già è complicato al giorno d’oggi riuscire a tirare su un bambino, se poi ci si mettono di mezzo anche problemi logistici francamente evitabili la questione inizia a diventare davvero complessa. E quindi, dopo esserci chiesti “da cosa deriva l’odio di alcune persone verso gli animali?” non possiamo che aggiungere “adesso anche i bambini?”
“Padova in zona Chiesanuova in quartiere residenziale e tranquillo, appartamento molto luminoso con ampio soggiorno, con angolo cottura di 40 mq circa, 3 camere di cui 2 matrimoniali, 2 bagni finestrati, poggioli e posto auto. Arredato. Riscaldamento autonomo e aria condizionata. Nessuna spesa condominiale”. Un annuncio senza dubbio interessante, che ha attratto parecchie persone a caccia di un appartamento in cui trascorrere la propria vita. Ma poi le parole successive hanno gelato il sangue a molti dei pretendenti: “No animali e bambini”. Quindi dopo divieti per gay, meridionali, cani ed ebrei ci si mette a vietare l’accesso ad animali e bambini. Il motivo di questa discriminazione di animali e bambini, secondo i proprietari dell’appartamento, è che i bambini fanno confusione e piangono, spesso anche di notte, disturbando i vicini, prevalentemente lavoratori che la mattina successiva devono alzarsi presto. Peggio ancora gli animali, che potrebbero infastidire il vicinato con versi o “incursioni” esterne. Una donna potenzialmente interessata alla casa, intervistata da ‘Il Mattino di Padova’, si è detta basita dalle motivazioni addotte per non affittarle l’appartamento, in un chiaro episodio di discriminazione di animali e bambini: “Sono rimasta sconvolta. Mi sembra assurdo che non si affitti a famiglie con animali e bambini con la motivazione che piangono e disturbano e non sono la sola a essere rimasta scioccata. Ne ho parlato con diversi clienti della mia bottega e tutti si sono detti basiti da un tale comportamento”.
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