Alluvioni, terremoti e uragani continuano a flagellare la Terra e a farne le spese sono anche (e a volte soprattutto) gli animali. Come arginare i disastri naturali?
Nonostante il nome sia stato scelto solo nel 2009 la Giornata Internazionale per la Riduzione del Rischio dei Disastri Naturali è nata nel 1989 su iniziativa dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Lo scopo era ed è sensibilizzare l’umanità intera su un problema che tocca da vicino tutto il pianeta: uomini, animali e ambiente. La parola d’ordine non è quindi rimediare e raccogliere i cocci dopo una disastro, ma, al contrario, prevenire o mitigare le conseguenze di un evento naturale. Sì, ma come?
L’ultimo, in ordine temporale, è avvenuto venerdì 2 ottobre 2020 in Liguria. Una violenta perturbazione e la piena del fiume Roja ha allagato e distrutto il gattile “Randagi fortunati” di Peglia, a Ventimiglia. L’acqua è entrata nella struttura, molti volontari sono accorsi per portare in salvo i felini, purtroppo però non tutti ce l’hanno fatta. Ma ormai le cronache sono costellate di notizie relative a terremoti, maremoti, uragani, incendi etc etc. Come gli incendi in Australia tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020; Wwf ha stimato in tre miliardi di animali (koala, canguri e altre specie) uccisi o costretti a emigrare per via degli incendi definendolo “Uno dei peggiori disastri naturali della storia”.
L’ONU con questa giornata ha voluto sensibilizzare e “instradare” il mondo intero. Ma come si previene un terremoto o un alluvione? E’ stata la stessa Organizzazione delle Nazioni Unite a rispondere; ha messo a punto il programma Sendai Seven, 7 Punti per 7 Anni. L’Onu invita i Paesi aderenti a raggiungere un obiettivo preciso all’anno e si tratta di obiettivi di vitale importanza per la popolazione e la sussistenza dell’ecosistema del pianeta.
Qualche esempio pratico? Per ridurre il più possibile il numero delle vittime e i danni causati dai disastri naturali il programma invita a perfezionare i vari sistemi di allarme precoce e a metterli a disposizione della popolazione.
Massima attenzione alle emissioni inquinanti (soprattutto in chiave cambiamenti climatici), alle deviazioni del corso dei fiumi, all’eccessiva estrazione delle risorse, alla deforestazione e alla desertificazione.
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Per l’edizione 2021 della giornata, mercoledì 13 si terrà a Roma il convegno “Scienza e protezione civile“, un incontro tra il mondo della ricerca e del Servizio nazionale della Protezione civile per confrontarsi sui temi della dimensione multirischio e della complessità nella gestione del rischio e dell’emergenza. All’incontro sarà presente anche la Ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa. I giorni successivi, giovedì e venerdì, saranno invece dedicati al confronto con il mondo dell’impresa sui temi della prevenzione, gestione e superamento dell’emergenza.
Tra questi, a Benevento, presso gli stabilimenti del pastificio Rummo, duramente colpiti dall’alluvione del 2015 e ad Accumoli presso una delle aziende agricole del posto che, in seguito al terremoto in Centro Italia del 2016, ha riconvertito la sua produzione.
Questi eventi sono calendarizzati nella “Settimana nazionale della Protezione civile”, istituita nel 2019 e giunta alla terza edizione. Il 9 ottobre è stato presentato, al binario 16 della stazione ferroviaria di Brescia, un “treno sanitario” attrezzato come ospedale, in grado di partire all’istante e raggiungere ogni posto d’Italia, ma anche d’Europa, in caso di calamità.
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S.C.
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