Il padrone della gatta Mila l’ha accidentalmente dimenticata al terminal traghetti ma grazie al microchip torna finalmente a casa.
Una gatta di nome Mila ha vissuto una vera e propria disavventura dopo che il suo padrone l’ha dimenticata al Terminal Traghetti di Genova prima di imbarcarsi per partire. La gatta è stata trovata sulla banchina all’interno del suo trasportino e in seguito trasferita al Canile municipale di Monte Contessa. Un’indagine svolta dalla polizia di Livorno e dalla Asl3 ha portato alla scansione del suo microchip si è potuto risalire al nome e all’indirizzo del proprietario che al momento del ritrovamento non era in Italia. Dopo svariati giorni l’animale potrà tornare a casa sua in Toscana.
Quando si decide di avere un animale domestico, seppur non sempre è obbligatorio, è sempre bene decidere di registrarlo alle autorità competenti e di microchipparlo.
La presenza del microchip è infatti molto importante nei casi in cui l’animale possa scappare o smarrirsi. Questo perché all’interno del chip sono contenuti tutti i dati necessari per risalire ai proprietari e far sì che i due possano ricongiungersi.
Ed è proprio grazie a questo microchip che Mila, una gatta di otto anni è potuta tornare a casa sua sana e salva.
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La storia di Mila è davvero molto particolare ma per fortuna è terminata nel migliore dei modi possibili. La felina era in viaggio con il suo padrone che si preparava ad affrontare un lungo spostamento tramite mare e per farlo si è recato dalla Toscana alla Liguria.
Una volta arrivati al Terminal Traghetti di Genova però qualcosa deve essere andato storto e il proprietario di Mila si è imbarcato senza di lei. La gattina è infatti rimasta a terra nel suo trasportino e quando è stata notata è stata subito contattata la Croce Gialla soccorso animali. Una volta raggiunta i volontari si sono subito accertati delle sue condizioni fisiche e fortunatamente sembrava solo stordita e hanno così deciso di spostarla presso il Canile municipale di Monte Contessa in cui vengono ospitati anche felini.
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Su richiesta di uno dei volontari la gattina è stata scansionata alla ricerca del microchip che per sua fortuna aveva. Da lì allora sono partite le indagini per trovare il proprietario, un uomo tunisino con residenza in Toscana ma che in quel momento si trovava appunto in Tunisia. L’uomo era infatti in viaggio e per questo non rispondeva alle chiamate dei soccorritori, ma una volta raggiunto telefonicamente si è potuta chiarire tutta la vicenda e una volta rientrato in Italia l’uomo e la gatta potranno tornare insieme.
L’Asl3 si dice davvero felice della scelta dell’uomo di affidarsi al microchip, è infatti proprio grazie a questo che è stato possibile rintracciarlo. (G. M.)
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