Tiene banco in Germania il cosiddetto ‘dieselgate’: nei giorni scorsi, tre case automobilistiche sono state accusate di fatti gravissimi. Avrebbero condotto esperimenti sulle scimmie per verificare la tossicità dei gas di scarico. Hanno ammesso le proprie responsabilità Daimler e Volkswagen. Quest’ultima ha chiesto scusa per “l’errore” scientifico commesso. Invece la Bmw nega tutto. Intanto, però, si scopre che attraverso il gruppo di ricerca europeo su ambiente e salute nel settore dei trasporti (Eugt) – fondato da Bmw, Daimler e Volkswagen – test simili sono stati condotti anche su esseri umani.
Si parla di 25 persone giovani e in salute, esaminate dopo “aver inalato biossido di azoto in diverse concentrazioni e per diverse ore”. I test sono stati condotti nei laboratori dell’Università di Aquisgrana, in Germania. Non solo: i risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista International Archives of occupational and environmental health. Era maggio 2016 e quella ricerca passò praticamente sotto silenzio. Così come passò sotto silenzio quanto avvenuto due anni prima: i test sulle scimmie vennero condotti nei laboratori di Albuquerque, in New Mexico.
L’intento delle case automobilistiche tedesche era quello di fare pressione sui motori diesel. Nel 2014, infatti, era emerso lo scandalo delle emissioni truccate. A pubblicare per primo la denuncia è stato il New York Times, ma ora del dieselgate parlano tutti i quotidiani tedeschi. Su tutte le furie la cancelliera Angela Merkel. Questa infatti tramite il suo portavoce fa sapere che i “test sugli animali e perfino sulle persone non trovano alcuna giustificazione sul piano etico e l’indignazione di tante persone è assolutamente comprensibile”.
Da parte delle case automobilistiche tedesche partono i distinguo e c’è chi promette chiarezza. Il presidente di Volkswagen Hans Dieter Pötsch ha dichiarato che i test sono “incomprensibili” e che i responsabili “saranno tenuto a rendere conto”. Dai vertici, viene per questo richiesta un’inchiesta. Daimler spiega che “non supporta e non tollera alcun trattamento non etico degli animali” e prende “le distanze dallo studio, superfluo e ripugnante”. Bmw insiste: “Noi con c’entriamo”.
Dicevamo che i test sono la risposta a diverse ricerche che insistono sul fatto che il diesel sia nocivo per la salute. Lo conferma un recente studio condotto dall’Istituto meteorologico norvegese e l’istituto internazionale Iiasa (International Institute for Applied Systems Analysis). Si parla infatti di 425mila morti annue riconducibili all’inquinamento dell’aria nei 28 Paesi dell’Unione europea più Norvegia e Svizzera. Diecimila di queste sono ricondubili all’inquinamento da motori diesel. La metà di questi decessi sono collegabili alle emissioni in eccesso rispetto ai limiti dichiarati. L’Italia, rispetto a questi dati, riveste di gran lunga la maglia nera: 2.810 morti all’anno, di cui 1.250 legate al surplus di emissioni.
GM
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