Bruttissimo episodio alla stazione ferroviaria di Cecina: la statua della famosa cagnolina Lilla devastata senza alcun ritegno. Atto ignobile.
Quando il vandalismo entra in azione non c’è orrore, purtroppo, che tenga. Perché questi fatti succedano ancora una volta, e un’altra, e così via è davvero un mistero, se non la spiegazione a una educazione, purtroppo, non data. Parliamo della statua di Lilla, che un tempo salutava i passeggeri della stazione ferroviaria di Cecina.
Non è la prima volta che si assiste a un simile gesto a questa statua che di male non ha fatto davvero nulla se non quello di essere lì per ricordare un animale scomparso ormai da tempo. Un gesto, come poc’anzi detto, già effettuato in passato che, questa volta, si è ripetuto con estrema violenza. Il gesto degli autori è stato da subito condannato e ora si aspetta qualche video di sorveglianza che riesca a riprendere l’orribile momento.
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Che cosa c’è dietro tali gesti lo vorremmo proprio sapere. Al di là delle pronte scuse, che arrivano anche troppo in ritardo (e che non dovrebbero proprio arrivare evitando un gesto in questione), c’è una voglia di distruggere qualcosa di prezioso e di bello. Un oltraggio alla memoria e alla bellezza potremmo definirlo.
Ora la statua, purtroppo, è stata messa in un carrello della spesa e riposta in un magazzino ferroviario. Era un preciso ricorda, che segnava un fatto successo nel tempo. Venuta dal genio dello scultore bibbonese Antonio Carboni, la statua ricordava e ricorda tuttora Lilla, una cagnolina abbandonata dal padrone e poi morta nel 1998 poco dopo aver partorito cinque cuccioli. Dopo l’abbandono venne presa in custodia proprio dai dipendenti della stazione ferroviaria di Cecina, che si fecero carico di spese mediche e cibo. Non solo: in biglietteria aveva anche un lettino dove poteva dormire e fare compagnia a chi lavorava di notte.
Quando morì, tutti quanti sentirono forte il dovere di ricordarla in qualche modo. Così fu contattato l’artista e per meno di un milioni di lire venne fatta la statua. Poi venne il momento del permesso concesso dalla Ferrovie dello Stato. La posizionarono davanti al binario uno. Ora la sua memoria è stata violata da qualche ignobile vandalo che speriamo non riesca a passarla liscia tanto facilmente, ma che paghi, il giusto, per l’orribile gesto compiuto ai danni della “protettrice” Lilla.
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