La Osapp (Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria) afferma attraverso un comunicato scritto dal suo segretario generale Leo Beneduci che un detenuto potrebbe avere presto la possibilità di ricongiungersi con il proprio cane all’interno del carcere fiorentino di Sollicciano. Il cane è un Dogo Argentino, noto per avere un carattere spesso intemperante tale da vietarne l’ingresso in alcuni paesi come la Danimarca. Il comunicato afferma “Potrebbe essere offerta la possibilità ad un detenuto ben noto alle cronache per essersi reso responsabile negli anni, in vari istituti penitenziari della Regione Toscana, di danneggiamenti, di devastazioni di celle e aggressioni in danno del personale di Polizia Penitenziaria, di poter fruire di cella singola con annesso giardino in cui potrà essere allocata la cuccia del cane dello stesso detenuto di razza dogo argentino ovvero non tra le più pacifiche razze canine”.
Ma la cosa, che potrebbe sembrare una notizia curiosa ed anche gradita, non è vista di buon occhio dallo stesso Beneduci e da gran parte delle forze dell’ordine, che, come riferito dall’agenzia Ansa, considerano questa eventualità come “un vero e proprio schiaffo in faccia non solo nei confronti dei tanti poliziotti penitenziari che hanno subito aggressioni e insulti da parte del detenuto in questione ma anche e soprattutto nei confronti dei comuni cittadini che pagano le tasse credendo nel funzionamento della giustizia e si aspettano che lo Stato garantisca che le pene detentive siano scontate in proporzione alla gravità dei reati commessi e non sussistano nelle carceri italiane condizioni di particolare favore proprio nei confronti dei detenuti maggiormente violenti”.
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