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Storia di Delia, il ‘cane di quartiere’ salvato dal suo sindaco

Delia, la cagnolina salvata dal sindaco

Da Delia e Montedoro, due piccoli centri in provincia di Caltanissetta, arriva una bella storia che riguarda i cosiddetti ‘cani di quartiere’. A raccontarla il presidente della Lega Italiana per i diritti degli animali, Fabio Calì, che gestisce il rifugio sanitario di Montedoro, dove nei giorni scorsi è giunto il sindaco di Delia, Gianfilippo Bancheri, con una cagnolina di media taglia nella sua auto.

“E’ una cosa che voglio raccontare perché il gesto di Bancheri deve essere da esempio per tutti” – ha detto Fabio Calì – “Ci vorrebbero gesti e sindaci così. Infatti ha portato con la sua macchina questa cagnolina, chiedendo che venisse sterilizzata, vaccinata, sverminata, microchippata e reinserita nel territori. Abbiamo fatto tutto. Ci manca solo l’ultimo passaggio e cioè sterilizzarla”.

Calì ha spiegato ancora: “Questo avverrà mercoledì e poi tornerà a Delia. Si chiamerà Delia e porterà un collare con scritto ‘Comune di Delia’. Per me è un gesto straordinario, perché non è da tutti preoccuparsi così dagli animali”. Il gesto del sindaco, infatti, contrasta la proliferazione delle cucciolate, quindi fenomeni come randagismo e abbandono di animali.

Bancheri da parte sua rileva: “Mi fa piacere che questo mio gesto sia stato così tanto apprezzato dai gestori del canile. Io mi sono premurato di prendermi cura di questa cagnetta e di dare una risposta a dei cittadini che mi hanno chiesto di intervenire”. Il sindaco ha concluso: “E’ un gesto che ho fatto con il cuore, anche alla luce dell’affetto per l’animale di tutta questa gente. Ripeto: sono felice di aver dato una risposta a dei cittadini, di aver aiutato un animale e del fatto che questo gesto, per me normale, sia stato così tanto apprezzato”.

Nei mesi scorsi, nella provincia di Caltanissetta era venuta alla luce una vicenda davvero triste: i volontari della Lida di San Cataldo hanno trovato una cucciola di circa un anno, seviziata. L’animale aveva la coda mozzata ed era evidentemente denutrito. L’elemento più sconcertante e forse più macabro è che presentava la palpebra di un occhio cucita: ovvero secondo quanto viene riferito, pare che il cane avesse l’occhio ricamato e non poteva vedere.

Secondo quanto riporta Geapress il cane è stato trasferito presso una clinica veterinaria e successivamente affidato alla Lida San Cataldo. Al momento è difficile accertare se la cagnolina abbia riportato danni permanenti alla vista e se riprenderà le funzioni visive. I volontari hanno chiamato l’esemplare Morena e sperano che dopo le cure possa poi trovare una famiglia che si occuperà di lei.

Gabriele

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Gabriele

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