Festival di Yulin, la storia di Davide Acito: chi è l’attivista italiano che si batte per fermare il massacro di cani e il consumo della loro carne.
Purtroppo puntuale come ogni anno ha preso il via in Cina il festival di Yulin, dove viene somministrata carne di cane. Si tratta di una realtà di cui spesso vi abbiamo dato notizia e che attivisti di tutto il mondo vogliono fermare. Se ne è interessato anche il governo cinese, ma finora praticamente nulla è cambiato. Quest’anno Yulin Dog Meat Festival è in programma dal 21 al 30 giugno e probabilmente porterà al massacro di migliaia di cani. Dall’Italia è partito nei giorni scorsi alla volta della Cina anche Davide Acito, il quale lo scorso anno è riuscito a fondare il primo rifugio italiano in Cina, chiamato l’Island Dog Village.
Si tratta di un ragazzo di 32 anni, originario di Matera ma residente sul Lago di Garda che è da sempre in prima fila contro il Dog Meat Trade e che quest’anno ha anche trovato il sostegno della stilista Elisabetta Franchi, animalista convinta che sostiene il progetto Action Project Animal portato avanti dal giovane. Purtroppo, il loro impegno non basta: a Yulin infatti le torture proseguono. Dal festival arriva anche però qualche buona notizia: a pochi giorni dal via, alcuni cani sono stati tratti in salvo. Non basta, e questo Davide Acito lo sa molto bene. Il suo impegno, in ogni caso, è quotidiano e non si ferma nei giorni del festival: il giovane ha infatti portato in Italia e adottato Pippo, diventato un simbolo della sua battaglia per salvare i cani dal massacro e purtroppo recentemente scomparso.
Il giovane costantemente aggiorna gli utenti su Facebook di quello che accade a Yulin. A proposito dei cani salvati nei giorni scorsi, ha sottolineato: “Quello che accade dietro le quinte del Festival molto spesso non viene documentato. Proprio per questo motivo che le persone non sanno. Vedere tanti cani così spaventati e in quelle condizioni e qualcosa che ti logora dentro. Non abbiamo cambiato le cose, ma la sorte di ognuno di loro sicuramente”. Davide Acito punta ad azioni dirette e sottolinea: “Come ogni anno il nastro si riavvolge. Non c’è giustificazione a tutto questo. Terrore e dolore albergano nelle gabbie, mentre qualcuno ride e festeggia in nome di una folle credenza. L’unica via di fuga, la morte, oppure le nostre azioni”.
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