Cucciolo scuoiato vivo, individuato l’aguzzino: parrucchiere di 36 anni

Cucciolo scuoiato vivo, individuato l’aguzzino: parrucchiere di 36 anni

Dava fastidio con i suoi lamenti, per questo gli avrebbe inflitto le peggiori torture. La storia del cucciolo di nome Chocolate, rimbalzata sui media argentini, ha sconvolto milioni di persone. Il povero cane, un cucciolo di appena tre mesi, era con in suoi fratellini all’interno di un cortile dove una donna si prendeva cura di loro. Un giorno è stato ritrovato in condizioni disperate. Qualcuno lo aveva preso, torturato, scuoiandolo vivo e poi riportato tra i suoi fratellini.

Purtroppo, nonostante le cure il povero Chocolate è morto a distanza di una settimane per le gravi ferite. Il caso ha sollevato indignazione e molte associazioni animaliste si sono impegnate per rendere giustizia al cucciolo. In questi giorni le indagini sul caso sarebbero arrivate ad una svolta e secondo le indiscrezioni, per l’uccisione di Chocolate sarebbe stato fermato e interrogato un uomo di 36 anni, parrucchiere di professione. L’uomo sarebbe un vicino della donna che accudiva i cagnolini partoriti da una randagia e avrebbe confermato di aver voluto infliggere una punizione al cucciolo in quanto infastidito dai suoi lamenti e perché abbaiava.

La polizia locale ha effettuato delle perquisizioni a casa dell’uomo e della madre trovando indizi e oggetti che avrebbe utilizzato per torturare il cucciolo: un coltello, un rasoio elettrico e dei farmaci psichiatrici.

A quanto pare, la madre avvocato del parrucchiere non avrebbe voluto difendere il figlio, così come altri tre legali si sarebbero rifiutati di seguire il caso. Un gesto di protesta esplicito con il quale esprimere la condanna per l’orrore commesso contro una creatura indifesa.

Le modalità della tortura di Chocolate restano un mistero, considerando che solo a Buenos Aires spariscono ogni giorni una quindicina di cani che vengono utilizzati per rituali magici. Fatti di cronaca all’ordine del giorno con testimonianze dirette, tra le quali quelle di una studentessa che in un parco pubblico ha trovato resti di un rituale, candele, nastri colorati, cibo e il corpo di un cane decapitato. L’elemento più straziante è che nella maggior parte dei casi si tratta di esemplari rubati. Uno studio ha calcolato che di media, solo a Buenos Aires, ogni giorno, vengono effettuati circa 40 rituali con animali. Chissà se Chocolate non sia stato vittima anche lui di uno di questi macabri rituali.

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