Botte, parassiti e sole cocente, la vita di Cico è stata un inferno, quello che stava accadendo ha scioccato il web
Alcune volte il benessere del proprio animale domestico non solo non è tenuto in considerazione ma, stando ad alcune storie che emergono ogni giorno, sembra quasi che alcuni padroni, per sconosciuti motivi, decidano di sottoporre i propri animali a delle vere e proprie torture. Questo è anche il caso di Cico, un cagnolino sfortunato che non ha mai provato la libertà finché alcuni passanti lo hanno visto ed hanno deciso di salvarlo.
La storia arriva dalla Sardegna ed ha come protagonista un cucciolo meticcio disperato, legato a catena sotto una vecchia auto abbandonata con segni evidenti di traumi sul suo corpo, probabilmente bastonate, calci o pugni sono stati riservati al pelosetto che, grazie ad alcuni turisti e all’aiuto di volontari del luogo, ha potuto trovare una nuova vita.
Un nome curioso, Stefano Cico, quello dato al cucciolo che porta parte del nome del suo salvatore, un uomo che non si è voltato altrove vedendo la barbarie che il giovane cagnolino era costretto a subire. Un cagnolino dolce ed amorevole che ha avuto la sfortuna di capitare nella famiglia sbagliata, una famiglia che probabilmente non aveva idea di come andrebbe trattato un animale.
Il cane era legato a catena su una distesa di cemento in cui una vecchia auto arrugginita era tutto quel che possedeva per potersi riparare in caso di pioggia o sole cocente. Questo però non sembrava essere abbastanza per i proprietari del cane che, evidentemente, spesso hanno deciso di picchiarlo per limitare la sua esuberanza.
Stefano Cico non si è però mai arreso, cercando di scavare anche il cemento fino a farsi sanguinare le zampe pur di tentare la fuga. Una situazione estrema che non è passata inosservata al turista che ha deciso così di rivolgersi ad una volontaria locale per fare qualcosa. Il cane è stato subito preso in cura dalla ragazza in Sardegna prima di essere portato a Como,in una struttura adeguata in cui tutti i volontari si prendono cura di lui.
“Ci siamo preoccupati di metterlo in salvo prima che fosse tardi, in quelle condizioni non avrebbe resistito ancora molto“, queste le parole della proprietaria del rifugio dove adesso è ospitato il cucciolo. Di taglia piccola, molto affettuoso anche se ancora timoroso e impaurito a causa del trattamento subito, Stefano Cico non ha mai ricevuto carezze, e questo è evidente, ma sono bastate le prime per riaccendere in lui la voglia di vivere.
Adesso non resta che trovargli una famiglia ma per il momento è ancora presto, il cagnolino ha bisogno di cure e di essere rimesso in sesto fisicamente e psicologicamente. I segni di una tortura prolungata a volte sono difficili da cancellare e l’amore è l’unica cura, nella speranza che il futuro gli riservi molto di più di quel che gli è arrivato fino ad ora.
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