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Cucciolo di tigre siberiana rimane orfano e chiede aiuto agli umani

Cucciolo di tigre rimane orfano e si avvicina ai villaggi per chiedere aiuto

@screen shot video/Amur Center

Per diverse settimane, nel villaggio di Gornovodnoye, in Siberia, i residenti hanno avvistato una giovane tigre che vagava in prossimità delle abitazioni, senza timore. Probabilmente a caccia di cibo, la tigre non mostrava in nessun caso segnali di aggressività verso l’uomo.

La presenza dell’animale è stata segnalata alle autorità che sono intervenute con i dipendenti dell’Hunting Control di Primorsky Krai, dipartimento per la fauna selvatica in collaborazione con lo staff dell’Amur Tiger Center, centro di recupero e di conservazione della specie di tigre dell’Amur, a rischio estinzione. I ricercatori hanno installato diverse fototrappole sul territorio dove era stato avvistato l’esemplare che sono riusciti a monitorare per diversi giorni. Si trattava di una giovane femmina di 10 mesi rimasta orfana forse a causa dei bracconieri o di un incidente.

La cucciola sembrava disorientata e aggirandosi nei pressi del villaggio era come se stese chiedendo aiuto. Le tigri di solito sono schive e rimangono lontane dagli esseri umani. Al contrario, invece, questa femmina voleva interagire con le persone.

“Il predatore si comporta in modo calmo e pacifico. La gente del posto non si lamenta della perdita di animali domestici, quindi la tigre riesce a trovare cibo in natura. Gli specialisti devono capire perché la tigre è venuta al villaggio e dove si trova sua madre”, scrivono le autorità.

Dopo averla osservata per diverse settimane, accertato che la tigre era rimasta sola e stava peggiorando nelle sue condizioni di salute, il Centro di Amur ha deciso d’intervenire nel recupero. Era affaticata e in uno stato di malnutrizione. La cucciola è stata addormentata e trasferita presso il rifugio del Tiger Center dove sarà curata e riabilitata prima di rimetterla in libertà.

“Ha ancora i denti da latte in buone condizioni, tranne due incisivi rotti. Non ci sono segni di ferite o altre lesioni esterne”, scrive lo staff del centro pubblicando gli aggiornamenti sulle sue condizioni di salute.

Dopo l’anestetico, la tigre ha ripreso a mangiare un po’ alla volta. Lentamente, il sistema digestivo ha ripreso a funzionare.

Tuttavia, il suo comportamento era anomalo, passivo e non aggressivo: “Potrebbe essere dovuto a diversi motivi. Non si è ancora completamente ripresa dai farmaci usati per immobilizzarla oppure il suo stato fisico generale è indebolito. O ancora, prima era con gli umani e si è abituata a loro”, sottolinea il centro.

I primi giorni li ha passati dormendo nel box, senza apparire spaventata. Con il passare dei giorni ha ripreso a mangiare normalmente e le sue condizioni sono migliorate.⠀⠀

Tigre siberiana o dell’Amur

La tigre nel box

La tigre siberiana o tigre dell’Amur è una delle 7 sottospecie di tigre, simile alla tigre del Bengala nelle dimensioni, dal manto più chiaro. Ha la capacità di adattarsi ai climi estremamente freddi della Siberia. La sua pelliccia è folte e le larghe zampe le permettono di camminare sulla neve senza sprofondare. Il suo habitat è situato nell’estrema parte sudorientale della Siberia. Nell’Ottocento ha subito una drastica riduzione della popolazione a causa del bracconaggio, della riduzione delle prede e della distruzione del suo habitat. A partire dagli anni ’50, la tigre dell’Amur è stata inserita in un programma di monitoraggio per la sua conservazione. Dagli ’90 è stata inserita nella lista delle specie a rischio estinzione. Nel 2008, secondo i dati dello IUCN – Unione Mondiale per la Conservazione della Natura si contavano solo alcuni centinaia di esemplari allo stato selvatico, diffusi nell’Estremo Oriente russo e in alcune parti a confine con la Manciuria e la Corea del Nord.

Secondo il WWF, la principale minaccia per la tigre dell’Amur è l’uomo. Nel rapporto Report WWF The Way of the Tiger, viene sottolineato che “tra il 2000 e il 2016, 279 conflitti hanno portato alla morte di 33 tigri, il 15% della popolazione. L’80% della mortalità di tigri in Russia è causata dall’uomo”.

“Il numero dei conflitti tra tigri e persone è raddoppiato dal 2010. Dato il numero crescente delle popolazioni di tigri e le attività umane svolte nei loro habitat, ci si aspetta che questo numero continui ad aumentare mettendo a rischio il futuro delle tigri”, sottolinea il dossier del WWf.

Le organizzazioni opera per ridurre il maggior numero di conflitti con l’uomo e pericoli per la specie, avviando strategie di conservazione con il Governo e le autorità locali. Oltre al recupero di esemplari feriti, i centri di recupero provvedono al recupero dei cuccioli per la loro riabilitazione. Dopo il rilascio vengono monitorati, tramite rilevamento satellitare.

Fototrappola

Video dell’avvistamento

 

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C.D.

lotta75

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