Grande e prodigioso intervento della Polstrada che mette in salvo un cucciolo di cane che vagava lungo un’autostrada italiana. L’intervento è risultato essere molto pericoloso, dato la velocità con cui sfrecciamo macchine e camion lungo quel tratto. Il peggio è però passato.
Se è vero che molti dei nostri agenti, uomini e donne in divisa, qualunque essa sia, non vogliono essere definiti eroi (d’altronde come i medici e gli infermiere durante la pandemia da coronavirus), ma dei cittadini che si mettono al servizio degli altri, per salvare magari delle vite, alcune volte sembra proprio che il termine adatto sia proprio quello: eroe. Per la prontezza, il coraggio e la tenacia con le quali portano a termine certe indagini, missioni o “semplici” situazioni di vita quotidiana. Com’è successo al Polstrada di Enna. Gli agenti sono intervenuti in autostrada per mettere al riparo, e salvarlo dal peggio, un cucciolo di cane che vagabondava lungo un tratto di strada a dir poco pericoloso.
Curare un nostro amico a quattro zampe, non corrisponde solamente a medicare le ferite procuratesi durante qualche incidente o agguato. Alcune volte lo si deve curare sotto il profilo dell’essere, una cura interiore per capirci. Perché anche loro possono rimanere vittime di traumi davvero gravi.
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Un trauma che è rimasto tale per un cucciolo di cane che si aggirava dalle parti stradali di Enna. Esattamente sul punto autostradale della A19 che collega Palermo con Catania. I trauma è rimasto tale, perché il cane è stato prontamente messo in salvo da alcuni agenti della Polstrada di Enna.
Il cucciolo, sprovvisto di microchip, si aggirava lungo un tratto dell’autostrada dove c’è un vasto rettilineo, e ove, purtroppo, alcune macchine o camion non rispettano, sempre, i limiti di velocità. Un doppio intervento, davvero pericoloso: recuperare il cane e limitare il traffico senza essere colti in pieno.
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Alla fine, i due agenti hanno raggiunto il cane, che si è fermato in un punto come se avesse capito la bontà del gesto della polizia stradale. Il cucciolo, in un secondo momento, è stato consegnato a un’associazione animalista chiamata Arca di Noè nel comune di Regalbuto. Ora rimarrà lì finché non si sarà ripreso dal trauma. Sperando che possa seguire presto un inter di adozione, prima di aver svolto tutti i controlli.
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