La storia di Pastor, cane incatenato e abbandonato al di fuori di una chiesa salvato dall’intervento di alcuni volontari
Si chiama Pastor, ma i suoi ricordi legati a una chiesa sono tutt’altro che belli: il cane, infatti, è stato incatenato e abbandonato fuori da un luogo di culto. La storia del pitbull arriva dagli Stai Uniti e racconta di un cucciolo lasciato solo, salvato per sua fortuna dall’intervento di alcuni volontari che si sono accorti di lui.
Un passante ha sentito i guaiti di un pitbull: si è accorto che l’animale era legato con una catena appena fuori dalla chiesa locale. L’uomo ha subito deciso di chiamare i soccorsi. Così Tia e altri volontari sono arrivati sul posto, trovando un cucciolo indifeso e impaurito, come dimostra il video qui sotto.
“Mentre ci avvicinavamo a lui, riuscivo a vedere sempre più lo spavento nei suoi occhi. Nonostante fosse così grande e forte, si richiudeva nella sua timidezza e tristezza“, ha affermato la donna, fondatrice dell’associazione. I soccorritori non avevano la minima idea di chi lo avesse abbandonato lì o di cosa avesse passato, ma era ovvio il fatto che non avesse avuto una vita facile.
L’animale infatti tremava, aveva uno sguardo spento: tutti indizi degli abusi che Pastor avrebbe subito durante la sua vita. Per conquistare la sua fiducia, i volontari hanno dovuto ricorrere a qualche merendina: poco a poco il cucciolo ha superato la diffidenza e si è lasciato avvicinare.
Una volta recuperato, il quattro zampe è stato preso in carico da Tia e dalla sua associazione. La donna ha capito che era importante portare il cane dal veterinario, per eseguire degli accertamenti. Il pitbull, in effetti, aveva una massa su una zampa, che doveva essere asportata. L’intervento è stato eseguito con successo.
Dopo che il quattro zampe è stato operato, ha dovuto attraversare un periodo di convalescenza. Tia e suo marito si sono offerti di ospitare per qualche tempo l’animale in casa loro. Una scelta che, con il senno di poi, ha cambiato radicalmente (in meglio) le loro vite.
Tia e Marcel hanno deciso di adottare il cane, compiendo un atto di responsabilità e amore nei confronti di Pastor. Che, oggi, vive sereno: ha una nuova mamma e un nuovo papà in grado di dargli tutto l’affetto di cui ha bisogno. Piano piano, poi, il cucciolo ha recuperato la fiducia negli esseri umani ed è tornato a essere il giocherellone di sempre. Insomma, tutto è bene quel che finisce bene.
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Matteo Simeone
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