Il ritrovamento e il salvataggio di un cucciolo di cane di soli diciannove giorni di vita: il piccolo è stato abbandonato in una busta con un biglietto.
Davanti al portone di un palazzo, abbandonato come fosse stato un sacchetto della spazzatura incivilmente gettato a terra, un cagnolino di poche settimane è stato ritrovato all’interno di una busta di stoffa. Il cucciolo, dal manto nero e marroncino, è stato salvato da una donna che era uscita di casa per recarsi al lavoro. Denutrito, stanco e spaventato, il piccolo cagnolino è stato portato a un rifugio della zona, dove ha ricevuto le cure adeguate e le coccole di cui aveva tanto bisogno in un momento così triste dopo essere stato allontanato dalla mamma.
Il ritrovamento e il salvataggio di un cucciolo di cane di due settimane abbandonato in una busta
A prendersene cura è stata una volontaria del canile, Marina Kozhushko, che sul proprio profilo Facebook all’account social @Marina Kozhushko ha condiviso un post con le foto del cucciolo salvato.
Così si legge sul post condiviso su Facebook: «Ogni giorno, noi dipendenti del KP Servizio Speciale Kremenchug, diventiamo partecipanti a eventi tristi e felici, a volte tragici… e a volte solo folli che non rientrano in nessun quadro di comportamento umano». La donna che ha trovato il cagnolino ha raccontato di aver visto la borsa in terra e di essersi sorpresa quando l’oggetto ha iniziato a muoversi. Non appena la donna ha aperto la cerniera lampo della borsa, è scoppiata a piangere: davanti ai suoi occhi, infatti, era comparso il musetto spaventato di un cucciolo di cane. Così si legge nel post condiviso su Facebook: «è stata trovata una borsa con le maniglie legate, si muoveva… La vista è strana, ma la donna, ancora, ha osato slegarsi le mani e guardarsi dentro…. Dopo dieci minuti ha già chiamato il servizio speciale, riusciva a malapena a parlare dalle lacrime. Piangendo di dolore e rabbia: come? Come puoi farlo? C’era un cucciolo piccolissimo nel sacco, incapace non solo di vivere da solo, ma anche di mangiare da solo, e perfino di camminare, le zampette piccole hanno avuto difficoltà a sorreggerlo».
I fatti si sono svolti a Kremenčuk, un’importante città industriale dell’oblast’ di Poltava situata sulle rive del fiume Dniepr nella parte centrale dell’Ucraina. Oltre al cagnolino nella borsa era stato lasciato un biglietto di carta sul quale la persona che aveva abbandonato il cucciolo aveva scritto: «Questo è un cane di razza ter-ir-er. Ha diciannove giorni. Mangia tutto. Che possa portarvi gioia e salute». La razza scritta nel biglietto, naturalmente, non esiste. Il piccolo cagnolino è un meticcio di simil razza Pastore tedesco. Il piccolo aveva davvero solo diciannove giorni di vita, quindi non avrebbe potuto «mangiare tutto» come recitava il biglietto. L’alimentazione nei cuccioli di ogni specie, compresi i cani, deve seguire rigorosamente delle regole; non si può somministrare ai piccoli qualsiasi genere di alimento.
La volontaria Marina Kozhushko si è presa cura del cagnolino, nutrendolo con biberon di latte più volte al giorno. Dal rifugio Servizio Speciale di Kremenchug, lo staff ha ricordato nei post su Facebook che i cuccioli non possono e non devono essere abbandonati. Se si vuole evitare cucciolate indesiderate basta sterilizzare gli animali, come del resto è previsto dalla legge. Così si legge sui social: «C’è un programma di sterilizzazione degli animali senzatetto a Kremenchug, i cani di strada quasi non partoriscono… Ma la città è piena di scatole, sacchetti di gattini e cuccioli… I cuccioli vengono buttati fuori alle fermate degli autobus, nei cortili, sui bidoni della spazzatura, sulle autostrade, nei boschi… Disgrazia!!! Da dove vengono gli animali randagi a Kremenchug? Dalle case di persone immorali che non hanno idea di cosa sia la pietà, la coscienza e la responsabilità!». (di Elisabetta Guglielmi)