La crudeltà umana passa per gesti spietati, senza spiegazioni, con i quali un individuo uccide violentemente e brutalmente piccole creature indifese. La violenza contro gli animali è all’ordine del giorni e se si tiene conto del fatto che chi fa del male ad un animale è una persona pericolosa per la stessa società, lo scenario è preoccupante.
Nel Comune di Turi , in provincia di Bari, sono stati ritrovati due cuccioli uccisi senza pietà presi a colpi di pietra sulla testa. Un ritrovamento che ha creato orrore nella Comunità, dove come nel resto della Regione il problema del randagismo è molto forte. Secondo la ricostruzione dei fatti, i due cuccioli appartenevano alla cucciolata di una cagnolina randagia che era seguita da alcuni volontari che erano riusciti a recuperare un’altro cane per la sterilizzazione ma non la cagnolina che aveva partorito. Purtroppo, come sempre, c’è a chi da fastidio e anche se la randagia non era aggressiva, ma dolce e piuttosto schiva, hanno voluto colpire i suoi cuccioli, eliminando un problema.
I volontari hanno segnalato il caso e il Comune ha annunciato di aver presentato una denuncia, affinché sia avviata un’autopsia sui cuccioli, sperando in una morte naturale: “In caso contrario, spero vivamente che il/i responsabile/i della lapidazione di due esseri indifesi ed innocui, siano individuati”, ha commentato il vice sindaco, ricordando che l’uccisione di un animale è un illecito penale punibile con la reclusione da 4 mesi a 2 anni ai sensi dell’art. 544 – bis Codice Penale.
Il canile locale ha a disposizione solo una ventina di posti e i volontari si prendono cura dei cani nelle campagne. Purtroppo molte persone si erano lamentate del branco a cui apparteneva la cucciolata. Evidentemente, le autorità sono arrivate troppo tardi, come sempre. Per quest ha sostenuto il vice sindaco, “l’Amministrazione comunale, la ASL e le associazioni protezionistiche devono lavorare nel senso di svuotare i canili (con le adozioni) e sterilizzare i cani (ed i gatti), che, all’esito di un giudizio preventivo di salubrità, devono essere reimmessi sul territorio, dove, del resto, saranno destinati ad una vita molto più breve di quella di un animale domestico”.
Il Comune di Turi sta adottando diverse misure per il fenomeno, ha annunciato il vice sindaco tra cui si sta dotando di apposita polizza assicurativa per eventuali danni cagionati da cani randagi e sta elaborando un bando a cui potranno accedere prioritariamente coloro che abitano in masseria per microchippare e sterilizzare i cani che vagano nelle rispettive proprietà e che sono, molto spesso, causa primaria del randagismo turese.
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