Una scena raccapricciante emersa grazie ad un intervento della Guardia Civil all’interno di una fattoria a Murcia, in Spagna. Dopo alcune segnalzioni da parte di alcuni residenti locali, le autorità si sono presentate sul posto per accertare la veredicità dei fatti.
Purtroppo, quanto emerso, ha confermato i timori di chi aveva espresso preoccupazioni per una cagna di razza labrador che aveva da poco partorito.
Il cane era scomparso dalla fattoria e i vicini hanno così deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine. Durante il sopralluogo, la Guardia Civil intervenuta con gli adetti della protezione della natura (SEPRONA) ha individuato una fossa, scavata nel terreno della fattoria, dove la madre aveva deciso di dare alla luce ben nove cuccioli. Ma poco dopo, i titolari della fattoria, avevano deciso di liberarsi dei cuccioli ed hanno così ricoperto la fossa, condannandoli alla morte. I vicini si sono allarmati quando hanno visto la madre nervosa, sola, all’esterno della fossa ricoperta che cercava i suoi cuccioli.
Le autorità hanno scavato nel punto in cui probabilmente erano stati sepolti i poveri animali, riportandoli alla luce. I cuccioli erano in ipotermia, ricoperti di fango e di polvere nelle narici. Solo due esemplari sono sopravvissuti all’orrore. L’elemento più agghiacciante emerso dalla vicenda e che ha portato ad avanzare sospetti di maltrattamento è che alcuni cuccioli, ormai morti, presentavano delle ferite e dei lividi sul corpo, come se qualcuno prima di seppellirli li avesse colpiti.
La madre era in una zona vicino a dove aveva i suoi cuccioli e il buco scavato nel terreno come una tana era coperto di polvere, fango e pietre, in modo che i denuncianti hanno deciso scopro che, trovando all’interno della nove cuccioli pieni di fango e ipotermia, che ne hanno fatti due vivi; Non potevano fare nulla per salvare il resto della loro vita.
Gli animali sono stati trasferiti presso una clinica veterinaria che ha accolto la madre con i due cuccioli sopravvissuti.
Sul caso, la polizia ha avviato un’indagine per il reato di maltrattamento e uccisione di animali, per cui sono indagate tre persone, titolari della fattoria.
In una nota, la Guardia Civile ha ricordato che “il reato relativo alla protezione della flora, della fauna e degli animali domestici (abuso di animali) è punibile dai tre a diciotto mesi di carcere e prevede una sospensione che va da uno a quattro anni per l’esercizio di professione, commercio o commercio legato agli animali e per il possesso di animali”.
Purtroppo, l’uccisione dei cuccioli è un fenomeno diffuso in aree emarginate e retaggio di vecchie tradizione contadine. Una mentalità che permane nelle aree rurali, anche nel Belpaese, difficile da sradicare.
C.D.
Cuccioli sepolti vivi
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