Quello che porta il Natale nell’animo della famiglie non la porta nessun’altra festività. Il senso dell’amore, della nascita come dono più bello della vita.
La gioia di un cucciolo a Natale è forse una delle emozioni più belle che si possono provare. Trovare una creatura dolce con un bel fiocco rosso, un po’ maldestra che infonde solo tenerezza è un’esperienza piena di magia.
Tuttavia quello che bisogna ricordare è che un cucciolo di cane, di gatto o un qualsiasi altro animale è un essere vivente che necessita attenzioni e si rivela un impegno.
Regalare un cucciolo a Natale: si o no? Ecco come cambia la vita
Inoltre, dietro a questi battufoli trovati nelle vetrine nei negozi, tra gli annunci in rete, esiste un vero e proprio commercio e traffico internazionale di cuccioli, molte volte illegale, con esemplari allevati nella maggior parte dei casi nell’Est Europa, in allevamenti o strutture lager.
Cuccioli tolti alla madre troppo presto, sottoposto ad un viaggio stressante, per poi essere rivenduti in occasioni delle festività. Nella maggior parte dei casi, i cuccioli sono malati, hanno patologie che derivano dalle condizioni di allevamento, ma anche problemi comportamentali, legati all’ambiente in cui sono cresciuti e al fatto che sono stati separati troppo presto dalla madre, prima della fase di socializzazione.
Ogni anno, migliaia di cuccioli sono regalati a Natale. Ogni volta, i dati parlono chiaro. Fin dai primi giorni di gennaio, iniziano i numeri funesti degli abbandoni di questi esemplari.
Cucciolo regalato a Natale: abbandonato i primi giorni del 2018 in canile
Un numero che a ridosso dell’estate arriva ad una quota allarmante e tragica toccando anche i 50mila esemplari abbandonati. Cuccioli felici e allegri che dal giorno all’indomani si trovano randagi, condannati e destinati a sopravvivere in un luogo ostile, senza protezioni e che spesso finiscono inviestiti dalle automobili o nelle reti dei canili, dove molti, finiranno i loro giorni.
Le scuse dei proprietari sono le più svariate.
– l’impegno è troppo
– il cane sporca dapertutto
-il cane fa la pipì per terra
-il cane lascia i peli
– mi sono reso conto che non ho tempo
– il cucciolo morde
– mio figlio è allergico
ecc..
Una lista infinita di scuse per giustificare le proprie irresponsabilità.
Ci sono molte persone che amano gli animali e che rinunciano ad accogliere un esemplare perché consapevoli di non poter far fronte all’impegno in base allo stile di vita, agli orari di lavoro o perché la casa non è adatta.
Amare un animale non significa per forza averne uno a casa.
Si può amare gli animali e aiutarli in diversi modi.
C.D.
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