Cuccioli di cani massacrati: la denuncia dell’Enpa a San Giovanni Rotondo

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By lotta75

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Chissà come si sente una persona che si accanisce contro un essere indifeso. In una società in cui esiste la violenza raccontata in tutte le sue forme, anche grazie al bombardamento mediatico, qualsiasi azione riprovevole, viene giustificata o sembra passare in secondo piano. Nello straordinario documentario “Human”del fotografo francese e regista Yann Arthus-Bertrand, un militare israeliano racconta quando, durante un giro di ricognizione, ebbe il coraggio di sparare ad una bambina uscita di casa con la madre, spaventata dalla forte esplosione di una rappresaglia tra palestinesi ed israeliani. Fortunatamente la bambina si è salvata, ma quel militare ha confessato come da quella maledetta sera, la sua vita sia cambiata: “Non è normale che un uomo spari ad una bambina”, ha dichiarato, portando la sua attenzione su quel gesto orribile che aveva avuto il coraggio di compiere. “Sento ancora quella sensazione del mio dito che preme sul grilletto”: quella sensazione disumana, contro nature e senza pietà alla quale lentamente l’uomo si abitua ma che non dovrebbe essere mai giustificata.

La stessa sensazione di sconforto e amarezza, affiora anche in molti casi in cui ad essere vittima dell’uomo sono creature indifese, come gli animali e i cuccioli. Creature dolci, impacciate, fiduciose alla scoperta del mondo che si fanno avvicinare da chi è invece armato di cattive intenzioni. Come si fa a massacrarli, mentre urlano di dolore, emettono guaiti strazianti, implorando pietà. In pochi si soffermano su quegli istanti di sofferenza che, sul piano dell’empatia, pesano come un macigno nell’animo di molte persone.

A chiederselo sono ancora una volta alcuni volontari, questa volta della sezione Enpa di San Giovanni Rotondo dopo il ritrovamento di due cuccioli di pochi mesi, massacrati di botte.

“Cagnolini che si trovavano nei pressi della stazione della benzina IP lungo la circonvallazione di San Giovanni Rotondo. Una femminuccia e un maschietto di circa un paio di mesi massacrati, probabilmente, perché il presunto proprietario della mamma non aveva alcuna intenzione di tenerli con sé”, scrive in una nota l’Enpa, spiegando di essersi recata sul posto “a seguito della segnalazione di 3 cuccioli abbandonati, noi dell’Associazione ENPA di San Giovanni Rotondo siamo giunti nel luogo indicato ma, purtroppo, dinanzi a noi si è palesato l’orrore”.

“Sono solo cuccioli di cane”, scrive l’organizzazione per rimarcare l’orrore di un gesto con il quale quotidianamente c’è chi se la prenda con esseri indifesi.

Nella nota diramata in rete, l’Enpa spiega i motivi per i quali ha voluto diffondere le immagini dei due cuccioli massacrati. Immagini che disturbano e che molte persone si rifiutano di guardare chiedendo che senso ha condividere immagini così crude. Eppure, sottolinea Enpa, “crediamo che sia giusto condividere e mostrare le immagini forti, per lo stesso motivo per cui è giusto che ci vengano mostrate le atrocità del passato compiute da certi uomini che si innalzavano a razza superiore. Anche noi ci pavoneggiamo tanto di essere superiori agli animali ma, è inutile negarlo che quest’ultimi uccidono solo ed esclusivamente per nutrirsi e difendersi. Noi, purtroppo, anche e soprattutto per superbia”.

Purtroppo ricorda Enpa: “L’essere che ha ucciso due cuccioli indifesi non l’ha fatto per nessun istinto di sopravvivenza, il suo gesto è stato concepito solo perché nella sua mente quelle due creature erano per lui solo ed esclusivamente degli esseri viventi inferiori e che non avevano il diritto di vivere. Chiunque legga questa nota e pensi che si stia segnalando qualcosa di futile e di esagerato, non ha alcuna consapevolezza del significato di vita. Non conosce il rispetto e la sacralità di questa parola e come tale non può definirsi un essere umano”.

Prendersela con creature più deboli è un fatto che non si può giustificare in alcune modo e non è sufficiente una legge per cui l’uccisione di animali è un reato previsto dall’art. 544-bis del codice penale, ma la stessa società deve arrivare al punto di condannare quello che oggi viene chiamato animalicidio con un neologismo che vuole mostrare la realtà dei fatti.

L’ENPA di San Giovanni Rotondo ha presentato una denuncia alla Polizia municipale mente il veterinario ASL ha confermato la morte per percosse e i due corpi dei cuccioli saranno inviati all’istituto zooprofilattico per i dovuti ed ulteriori accertamenti. Mentre i volontari stanno ancora cercando il terzo cucciolo, sperando che sia ancora vivo.

 

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