Cuccioli di cane clonato: i ricercatori puntano a ricreare un mammut lanoso

Cuccioli di cane clonato: i ricercatori puntano a ricreare un mammut lanoso

Da cane clonato una seconda cucciolata. Poi toccherà al mammut lanoso

clonazione animali mammut
@Sooam Biotech Research Foundation/Twitter

La clonazione è la nuova frontiere nel campo della ricerca genetica applicata alla riproduzione di esseri viventi. Soprattutto sviluppata in Asia, tra Cina e Corea del Sud, tale pratica ha sollevato numerose discussioni sul piano etico.

Un settore quello della genetica che ha diverse ramificazioni: che sia nella selezione della razza, potenziando geni specifici in alcune razze per creare ad esempio cani più muscolosi e potenti destinati alle forze dell’ordine. Oppure, nel campo della vivisezione, gli animali vengono modificati geneticamente per rispondere ad esigenze utili per l’uomo come ad esempio avere una risposta più esatta nel testare farmaci oppure nel settore dei xenotrapianti.

Uno scenario mortificante che pare non avere confini o limiti come nel caso della desensibilizzazione genetica nelle mucche per eliminare in loro la sensazione del dolore quando vengono allontanate dai cuccioli e sfruttarle al meglio negli allevamenti e nella produzione del latte.

Tornando alla clonazione vera e propria, uno dei laboratori di punta, il Sooam Biotech Research Foundation in Corea del Sud sta portando avanti una ricerca al quanto preoccupante.

L’intento dei ricercatori è quello di riportare in vita alcune specie appartenenti al passato, i cui resti sono stati trovati conservati nel nel permafrost siberiano.

Il laboratorio vanta numerosi successi nella clonazione e recentemente ha festeggiato la seconda cucciolata nata da una mamma clonata.

Kerechene è stata clonata tre anni fanni dal team di Hwang Woo Suk. Una “supermamma” clonata che ha partorito ben due cucciolate, la prima nata a maggio 2019 la seconda a Capodanno dello stesso anno nella quale ha avuto cinque cuccioli.

la clonazione della piccola “supermamma” il team ha utilizzato il materiale genetico prelevato dall’orecchio della madre.

“Sono nati sette cuccioli, due maschi e cinque femmine, tutti sani e forti”, ha dichiarato Dmitry Ivanov, del club di caccia di Bayanay nella regione di Yakutia. I cuccioli clonati sono in realtà destinati a diventare cani da lavoro e saranno impiegati nella caccia.

La clonazione, secondo quanto riporta il Siberian Times è frutto di una collaborazione tra scienziati sudcoreani e scienziati russi dell’Università Federale Nord-Orientale di Yakutsk.

Clonazione del mammut estinto

@Istockphoto

Quello che viene in parte celato è in realtà l’intento del team di Hwang Woo Suk di portare alla clonazione del mammut lanoso estinto, i cui resti sono stati trovati sull’isola di Malolyakhovskiy. La carcassa risalente a 28mila anni fa, presentava resti di sangue conservati grazie al permafrost siberiano.

Secondo le indiscrezioni, prima d’allora, non erano stati trovati campioni sufficienti per avviare questa sperimentazione.

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Il team di ricercatori oltre al mammut lanoso, sta pensando di ricreare il Lenskaya, una razza di cavalli estinti grazie ai resti di un puledro risalente a 42mila anni fa, ritrovato in perfette condizioni in Siberia.

 

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C.D.

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