La rimozione delle cucce adibite a rifugio per i cani di quartiere a Galatone ha creato non poche polemiche. Il sindaco della località in provincia di Lecce giustifica però tale scelta e riferisce che la collocazione delle stesse nei pressi del monumento ai caduti non era sembrata una decisione consona alla memoria ed al simbolismo rappresentate dall’omaggio ai soldati. Il primo cittadino Flavio Filoni scrive sulla pagina Facebook ufficiale del Comune che la reazione di alcuni cittadini non è stata però delle migliori, spingendosi anzi ben oltre il necessario dialogo civile. “Stigmatizziamo il comportamento sia di chi ha deliberatamente offeso pesantemente l’Amministrazione maledicendo e augurando la morte sia al Sindaco che all’Assessore competente, sia di chi ha strumentalizzato politicamente il provvedimento dichiarando il falso per seminare discordia e malumori. Prenderemo comunque provvedimenti a riguardo nelle sedi di competenza”.
Va comunque detto che le due cucce erano state installate in pubblica piazza senza che chi ha provveduto alla loro sistemazione ricevesse i dovuti permessi. L’amministrazione locale ci tiene a precisare che ha agito non perché contraria agli animali, ma semplicemente perché le è parso doveroso intervenire a difesa del pubblico decoro e della memoria dei caduti. “L’ufficio di competenza – continua il messaggio del sindaco – non è mai stato a conoscenza di questa situazione. A posteriori è risultata essere presente solo una firma dell’ex sindaco su una richiesta presentata da una cittadina direttamente alla sua attenzione”.
Il sindaco stesso ha poi voluto indire una riunione con chi cura i cani di quartiere. Nella zona vivono i placidi Bianca e Biondo. Ma solo due persone si sono presentate. Il sindaco ha fatto sapere: “In maniera ammirabile queste persone, a spese proprie e senza nessun aiuto, senza sponsor e senza alzare la voce, ogni giorno danno da mangiare, da bere e da dormire a questi cani, provvedendo anche a monitorare il loro stato di salute e portandoli periodicamente alle vaccinazioni, anche sterilizzando le femmine per mantenere sotto controllo la situazione. Tutto, ricordiamo, solo ed esclusivamente a propria iniziativa ed esborso”.
“Altri “cani di quartiere” sono stati adottati in silenzio dalle attività commerciali e dalle associazioni, mettendo a nudo la vera anima cittadina, una realtà collaborativa, vicina, che tramite piccoli gesti dona felicità a questi animali che non hanno una casa come i loro simili più fortunati, senza condannarli a una triste fine in canile”. I due cani ora hanno trovato una nuova sistemazione, come annunciato da Filoni, che conclude comunicando l’intenzione di voler realizzare un Dog Park, adibito al passeggio dei cani ed a disposizione di tutta la cittadinanza. Pochi giorni fa una cagnetta ed i suoi cuccioli erano stati ritrovati abbandonati altrove.
A.P.
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