Ancora un’altra atroce e insensata crudeltà verso gli animali e tutto sempre per soldi: ecco come sono trattati i Loris lento.
Chi non ricorda questi magnifici animali dai grossi occhi dolci nella trilogia di Madagascar? Sono i Loris lento, simpatici animali che abitano le foreste pluviali di Malaysia, Thailandia, Birmania e Indocina. Grazie ai suoi occhioni questo piccolo primate è diventato molto popolare non solo tra i turisti ma anche tra uomii facoltosi che li adottano come animali domestici. Dato che il loro morso può essere letale, i locali hanno pensato di ‘eliminare’ il problema alla radice. Ecco quali crudeltà commettono su questi piccoli animali.
L’uomo arriva a commettere atroci crudeltà pur di guadagnare soldi: pare che sia proprio questo l’unico scopo degli improvvisati ‘proprietari’ di questi primati. Infatti dietro pagamento lasciano i turisti scattarsi dei selfie con questi dolci animali ma, per rendere la vicinanza più sicura, estraggono loro tutti i denti. L’asportazione dei denti avviene senza alcuna anestesia e, oltre ad essere molto dolorosa, è anche molto pericolosa per l’insorgere di infezioni che risultano spesso fatali. Oltre ad essere un’insensata violenza questa operazione esclude i primati dai loro habitat: essendo privi della loro migliore arma di caccia, i denti appunto, questi animali sono costretti a vivere lontano dal branco e morire di stenti. Non a caso i Loris sono a rischio di estinzione e sono stati inseriti tra gli animali tutelati dall’International Union for Conservation of Nature’s Red List of Threatened Species.
Non serve allontanarsi troppo dalla nostra Italia per vedere a quali atroci crudeltà sono sottoposti gli animali dall’uomo per i suoi meri interessi economici. Si tratta di veri e propri maltrattamenti: basti pensare ai cavalli delle cosiddette botticelle, costretti a trainare turisti e carrozziere sotto il sole cocente per le vie della città. Altrettanto atroci sono le mutilazioni fisiche cui sono sottoposti non solo i Loris, ma anche i delfini privati dei loro denti, e i felini cui vengono strappati gli artigli per evitare che possano graffiare i turisti che pagano per un selfie.
Il selfie a pagamento è solo uno dei tanti mezzi che utilizza l’uomo per guadagnare a danno di poveri animali: non a caso il traffico di animali esotici è talmente proficuo, da essere terzo solo al traffico di armi e droga. A questo aggiungiamo le condizioni economiche già precarie degli abitanti del luogo che, senza troppi scrupoli, commettono violenze sugli animali locali. La vanità dell’uomo che spesso dunque non si limita allo scatto di una foto a pagamento arriva fino a voler acquistare un esemplare da tenere in condizioni discutibili nel suo giardino privato. D’altra parte la cosa più importante è mostrare di potersi permettere un animale esotico: poco importa se non sappiamo nulla sulle sue condizioni ambientali e alimentari. Dove può arrivare dunque l’ostentazione umana dei propri interessi? A quanto pare molto lontano!
F.C.
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