Crudeltà sugli animali: l’uomo incarcerato dopo il maltrattamento (Foto)

Crudeltà sugli animali: l’uomo incarcerato dopo il maltrattamento (Foto)

Ennesimo caso di maltrattamento estremo, incatenati e senza acqua, i motivi di una tale barbarie riportati dai colpevoli hanno lasciato tutti senza parole

foto facebook

Un recente caso di maltrattamento sta facendo il giro del mondo, dopo che i colpevoli, condannati per le gravi violenze inflitte ai loro animali, hanno cercato di passare come parte lesa che, per bontà d’animo, stava facendo il lavoro che l’ISPCA di zona non aveva fatto. I protagonisti della vicenda sono Martin Reilly e sua madre che, insieme ad un terzo membro della famiglia sono stati condannati a 13 mesi di carcere in seguito al ritrovamento nella loro abitazione di 17 cani e 10 cuccioli che versavano in condizioni orribili. Malati, tenuti a catena e spesso senza acqua pulita con evidenti segni di malnutrizione ma la giustificazione a tali atti è ancora più incredibile.

“I cani non erano nostri, stavamo solo aiutando dei randagi perché abbiamo un cuore d’oro!”

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Le prove portate alla corte sono state piu che sufficienti per stabilire la pesante condanna a 13 mesi di reclusione per i tre membri della famiglia che si sono resi tristemente noti, prima per gli abusi inflitti agli animali, e poi per le giustificazioni riportate nel tentativo di scappare alla condanna.

Il giudice non ha avuto dubbi, tuttavia, dopo che in aula sono arrivate alcune prove schiaccianti. Tra i cani in questione molti erano feriti, uno al collo a causa della catena, un’altra invece era zoppo a causa di una vecchia frattura non curata. Tutti i cani erano denutrizione, alcuni legati ad alberi nella proprietà vicina senza accesso ad acqua pulita, una situazione orribile giustificata con motivazioni assurde.

Secondo Martin Railly, infatti, il loro è stato solo un atto di bontà, i cani ritrovati nelle loro proprietà erano stati abbandonati da altri e presi in custodia da loro con l’intento di aiutarli, la colpa infatti sarebbe stata dell’ISPCA di zona che non era stata in grado di operare un buon lavoro sul territorio.

Una storia assurda che comunque non ha impietosito il giudice, alla fine le condanne sono arrivate anche se scontate di circa la metà rispetto ai 13 mesi richiesti inizialmente. Oltre a questo i 3 malfattori sono stati interdetti dal possedere animali per i prossimi 25 anni e costretti a pagare una multa da oltre 9 mila dollari.

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