Due casi drammatici di uccisione di animali nella provincia di Verona. Arriva la denuncia della Lega Nazionale Difesa del Cane e la pesante critica della presidente dell’associazione Piera Rosati che chiede alle istituzioni come alla scuola, di promuovere il rispetto della vita.
Due cani che a distanza di pochi giorni sono stati brutalmente uccisi: un cockerino di 8 anni che si era smarrito è stato preso a colpi di forca, mentre un altro esemplare, incrociato con un maremmano è stato ucciso con un colpo di fucile, a sangue freddo.
La Lndc prende una dura posizione alla luce di questi due nuovi casi che al di là dell’indignazione, impongono delle misure affinché sia sensibilizzata ed educata la popolazione sul tema degli animali: “La cattiveria umana nel veronese sta toccando altissimi livelli in questo ultimo periodo. Alcuni giorni fa White, un cocker spaniel di 8 anni, è tornato a casa con l’addome sanguinante dopo essere sfuggito al controllo del proprietario. La corsa dal veterinario e l’operazione chirurgica d’urgenza purtroppo non sono riuscite a salvarlo e White non si è risvegliato dall’anestesia”, ricorda Lndc in una nota, spiegando che “la causa della morte sono stati i colpi di forca che qualche essere senza pietà gli ha sferrato nella pancia, prima che lui potesse scappare”.
Ecco perché le Sezioni LNDC di Verona e di Legnago hanno deciso di interessarsi al caso in coordinamento con le altre associazioni locali, cercando di ritrovare il responsabile.
Dal cando suo, Piera Rosati, Presidente LNDC Animal Protection, ha dichiarato che “rimango ancora sbalordita dall’abisso di crudeltà in cui alcune persone riescono a precipitare. Qualunque cosa avesse fatto White, probabilmente si sarà infilato in qualche proprietà privata attirato da una cagnolina, non meritava la fine straziante che ha avuto. Abbiamo deciso di sporgere denuncia contro ignoti per cercare di dare un impulso alle indagini per risalire a chi ha inferto i colpi mortali e chiediamo la collaborazione di chi può fornire dati significativi per rintracciare il colpevole”.
A distanza di pochi giorni, sempre in provincia di Verona, a Negrar, un altro cane di nome Roccia, un mix maremmano-dogo di un anno, è stato ucciso con un colpo di fucile dentro il giardino della propria casa: “Data la giovane età, Roccia era sicuramente un cane vivace ed esuberante, come ricorda anche la sua proprietaria, ma di certo non doveva essere giustiziato così. Secondo quanto riportato dalla stampa locale, i proprietari hanno ritrovato il proiettile e sporto denuncia e ora i Carabinieri stanno indagando”, spiega la lega del cane.
Una crudeltà che non conosce distinzioni tra nord e sud e che porta all’estremo le polemiche. Non è più possibile tollerare queste gesti e sopratutto restare in silenzio: “È necessario fare maggiore informazione su quali sono i diritti e i doveri dei proprietari e dei loro amici a 4 zampe, inasprire le pene per chi si macchia di reati contro gli animali e promuovere un maggiore rispetto della vita. Mi appello a tutte le istituzioni, dagli amministratori locali a quelli nazionali, dalle forze dell’ordine alla scuola: ognuno faccia la sua parte per mettere fine a questo scempio. Ma vorrei rivolgere un appello anche ai cittadini, pregandoli di aiutarci a dare un nome e un cognome a chi ha commesso questi reati”, ha così concluso la Rosati.
C.D.
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