Uccisa a bastonate. Era solo una cucciola di pochi mesi
Ancora la Calabria, sotto ai riflettori per un ennesimo caso di crudeltà. Siamo a Serra San Bruno, in provincia di Vibo Valentia, dove è stata ritrovata una cucciola, di sei mesi, taglia medio piccola, uccisa barbaramente a bastonate.
Lo scenario è lo stesso in cui si è verificato il caso di Angelo. Il povero cane bianco, impiccato ad un albero e ucciso a bastonate da 4 giovani ventenni. La vicenda ebbe una risonanza nazionale, in quanto i giovani ripreso la messa a morte del cane, condividendo successivamente il video per vantarsi della loro azione.
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E’ quanto rende noto la sezione locale della Lega Nazionale Difesa del Cane (Lndc) che ha presentato una denuncia e chiede il sostegno dei cittadini per individuare il o i responsabili di questo orrore.
“Probabilmente uccisa a bastonate, oltre a essere denutrita e totalmente infestata da parassiti. Nonostante la corsa dal veterinario non c’è stato nulla da fare”.
Era tutta bianca ed era stata segnalata da alcuni cittadini. La cucciola era stata infatti vista in fin di vita al bordo di una strada. Era ancora viva. Forse si è trascinata, cercando aiuto.
Nonostante le segnalazioni, non vi è stato nessun intervento da parte delle istituzioni preposte. La cagnolina era ancora in vita.
“Vista la mancata tempestività del veterinario reperibile, ho detto ai volontari di farla portare a Soverato per farla ricoverare nella nostra clinica di riferimento”.
E’ quanto racconta Serena Voci – Vice Presidente nazionale di LNDC e Presidente della Sezione di Soverato.
“I medici hanno fatto tutto il possibile ma la piccola era in coma per il violento trauma cranico che aveva subito. Tutti i tentativi di curarla sono stati vani e Primula, così ho voluto battezzarla anche se in fin di vita, purtroppo ci ha lasciato dopo poche ore di ricovero”.
Un racconto straziante al quale si aggiunge la descrizione delle condizioni in cui è stata ritrovata e soprattutto del modo in cui è stata uccisa.
“Oltre alle bastonate, la cucciola era anche in uno stato sanitario terribile, denutrita e completamente infestata da parassiti”.
Purtroppo, come ricorda la Voci, “il Comune di Serra S. Bruno è tristemente famoso per i numerosi avvelenamenti di cani, in alcuni casi salvati in extremis da noi. Ora si aggiunge anche questa inaudita violenza contro una cucciola indifesa”.
Il cane aveva sul collo i segni di un collare o di una catena. Segni che indicano che il proprietario non si meritava quel cane. E’ assurdo infatti legare un cucciolo a catena. Oltre ai maltrattamenti, quella cucciola ha subito la peggiore morte.
Adesso, i volontari chiedono che il “comune prenda posizione contro tutta questa crudeltà e attui dei controlli efficaci sui cani di proprietà che vengono lasciati vagare, ma soprattutto che indaghi seriamente su chi commette questi crimini efferati”.
Sul caso è intervenuta anche Piera Rosati, presidente Presidente LNDC Animal Protection.
“Non potrò mai abituarmi a tanta violenza. Ovviamente sporgeremo denuncia contro ignoti e chiediamo la collaborazione di tutti i residenti del posto affinché ci aiutino a risalire al responsabile di tale crudeltà. Certe persone vanno assolutamente fermate perché non mostrano il minimo rispetto per la vita e sono un pericolo pubblico”. Ha dichiarato Rosati.
Sconcerto, rabbia, dolore per quella cagnolina e indignazione. Ci si chiede che tipo di persona possa ancora compiere gesti così crudeli nei riguardi di un essere indifeso.
Ecco il tweet di Lndc
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