Bambini violenti con gli animali, vittime a loro volta di abusi
Uno studio pubblicato sulla rivista specializzata “Archives of Disease of Childhood”, lo scorso 16 luglio 2018, ha evidenziato che i bambini violenti con gli animali, sono stati a loro volta, vittime di abusi.
Vittime innocenti di abusi e crudeltà. Vittime di violenza che diventano a loro volta abusatori. Uno scenario drammatico che emerge dall studio inglese, condotto da due ricercatori, la dottoressa Fiona Finlay dell’ospedale St. Martins, Bath e il Dr. Richard Lee-Kelland– dell’Università di Bristol.
I ricercatori hanno affermato che “bambini di età a partire dai 10 anni che feriscono intenzionalmente gli animali sono considerati tre volte più a rischio di abusi subiti in passato rispetto ai bambini che trattano gli animali con rispetto”.
Lo studio intende evidenziare quanto si riveli necessario stabilire una cooperazione tra servizi veterinari e servizi sociali.
“Vi é una relazione tra una storia di abusi sui minori che si scagliano crudelmente sugli animali. Occore che vi sia cooperazione tra le informazioni che arrivano ai servizi veterinari e ai servizi sociali per difendere entrambe le categorie”. Sostengono a gran voce gli studiosi.
Diversi studi avevano evidenziato ad oggi il nesso tra violenza animali in età infantile con la pericolosità sociale da adulti. Evidenziando come i serial killer abbiano abusato o siano stati violenti con gli animali da bambini.
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Secondo i ricercatori, le probabilità di crudeltà verso gli animali, come segnali di un abuso subito dai bambini, risultano tre volte superiori nei bambini di 5 anni e cinque volte superiori nei bambini di 12.
“Di norma l’abuso di animali é comune nei bimbi più piccoli in quanto la crudeltà sugli animali è spesso attribuita all’esplorazione del mondo che li circonda. Picchi oltre il 44% dimostrano che tale fenomeno è un sintomo di qualcosa che non va nel comportamento del bambino stesso. La problematica sta nel fatto che genitori o figli potrebbero non essere disposti a segnalarlo”.
La ricerca ha fatto emergere un nesso di causa-effetto tra abusi sui minori e abusi sugli animali.
Si tratta di un problema attuale più che mai, considerando anhe tra l’altro alcuni dati recenti, diffusi dalla LAV, per cui si registra un aumento di abusi di animali commessi dai giovani.
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Lo psicologo Joni Johnston pubblicò un interessante articolo al riguardo sula rivista Psychology Today, specificando a che età i genitori dovrebbero preoccuparsi se il bambino è violento con gli animali. In età prescolare, Johnston aveva sottolineato quanto sia importante “spiegare al bambino che non deve maltrattare un animale così come un altro bambino”. Secondo lo psicologo, “dai 6 ai 12 anni, se il bambino maltratta o è violento con un animale, ciò indica un problema psicologico o potrebbe essere l’indizio di un abuso sessuale. Sopra ai 12 anni, i ragazzini che maltrattano gli animali sono a rischio e devono essere seguiti da specialisti”.
A partire da questo studio, i ricercatori ritengono che si potrebbero delineare dei modelli e dei tipi di abusi sugli animali che “potrebbero essere indicativi dei tipi di abusi subiti dai bambini all’interno o all’esterno della famiglia”.
La ricerca ha anche evidenziato che i maschietti sono più violenti sugli animali rispetto alle femminucce. Inoltre, sono emersi dei parallelismi, tra violenza sugli animali e bambini con con deficit di attenzione/ iperattività, ritardo dello sviluppo e disturbo della condotta. Tuttavi, nessun studio fino ad oggi ha cercato dei rapporti tra questi deficit e possibili abusi in famiglia o violenze possibili subite dal minore come ad esempio il bullismo.
Leggi l’abstract dello studio in inglese, clicca Children who abuse animals: when should you be concerned about child abuse? A review of the literature
C.D.
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