Creatura sconosciuta spiaggiata: gli effetti della plastica nei mari

Creatura sconosciuta spiaggiata: gli effetti della plastica nei mari

Immagini impressionanti di un mammifero marino sconosciuto, spiaggiato in Cornovaglia per denunciare gli orrori dell’inquinamento

plastica mare
Inquinamento del mare

Nessuno ha mai visto una specie di mammifero marino con quelle sembianze. Sembra una creatura uscita dal film “Jurassic Park”. Un breve cortometraggio, realizzato in stop motion, in collaborazione con la parkpictures per documentare gli ultimi secondi di vita di un animale. Una scena nella quale la creatura dagli occhi dolci, si trova spiaggiata e respira affannosamente, circondata dagli scarti di plastica.

Il filmato è stato realizzato dal movimento Surfers Against Sewage che invita tutti a ridurre l’inquinamento della plastica che sta devastando l’ambienta marino.

Ogni creatura merita rispetto. La domanda che sorge di fronte a queste immagini realistiche è che cosa fa più paura? Un animale marino sconosciuto dagli occhi dolci che sta morendo lentamente oppure la distruzione del pianeta della quale è direttamente responsabile l’uomo.

Questa creatura sconosciuto che respira lentamente e sta per morire vuole essere il simbolo delle ripercussioni dell’inquinamento non solo in superficie ma anche nei fondali.

“Cosa succede quando un animale oceano misterioso e bellissimo viene trovato vivo, ma spiaggiato?

“La Creatura nel nostro film è un animale che nessuno ha mai visto prima. Le cose incredibili stanno vivendo nel profondo, da animali straordinari a batteri unici che potrebbero essere la fonte di nuovi antibiotici salvavita. Ma con l’inquinamento plastico e il cambiamento climatico, potremmo distruggere la vita della vita marina più velocemente di quanto siamo in grado di scoprirlo”, viene sottolineato da chi ha contribuito a realizzare il cortometraggio.

“Abbiamo creato la Creatura per svegliare le persone. Per scioccare, spostare e ispirare a unirsi al nostro movimento per la protezione dell’oceano”.

Si tratta di una rappresentazione simbolico degli effetti sconosciuti della plastica che sta uccidendo più di quanto possiamo sapere. Non a caso, lo stesso movimento ha spiegato che il 95% degli oceani è ancora oggi inesplorato.

“Sia Marte che la Luna sono mappati meglio dei fondali oceanici”. Prosegue Surfers Against Sewage , concludendo che:

“Stiamo costruendo un nuovo movimento per salvare i nostri oceani e le spiagge. Vogliamo che le generazioni future conoscano il divertimento e l’eccitazione di un oceano vivo, come facciamo noi. E sentire la sua libertà e il suo potere. Vogliamo guardare il mare e sapere che la vita marina non sia soffocata dalla plastica o che debba combattere per sopravvivere ai cambiamenti climatici”, scrive l’organizzazione, ricordando che ogni 30 secondi muore un mammifero marino o un uccello marino a causa della plastica nei mari.



C.D.

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