Cosenza: Giulia ritrovata con gravi ustioni su tutto il corpo

Cosenza: Giulia ritrovata con gravi ustioni su tutto il corpo

Sconcerto a Cosenza: il dramma del cane ribattezzato Giulia, la povera randagia è stata ritrovata con gravi ustioni su tutto il corpo.

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Nuovo grave episodio di maltrattamento di animali che arriva dalla provincia di Cosenza e viene denunciato dall’onorevole Michela Brambilla, fondatrice Leidaa – Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente. Questa, infatti, già nei mesi scorsi, aveva portato in Parlamento nove cuccioli nati da una cagnolina uccisa in maniera crudele a Marano Marchesato in provincia di Cosenza. Il nuovo caso è ora quello di Giulia, la cagnolina con gravi ustioni recuperata a Santa Caterina Albanese da una volontaria della Leidaa.

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La richiesta di pene più severe dopo il caso di Giulia

Ricostruisce quanto accaduto l’onorevole Brambilla: “La nostra volontaria si è trovata davanti ad uno spettacolo raccapricciante: il corpo della cucciola, di circa 7-8 mesi e in evidente stato di grave debilitazione, era martoriato da ampie ustioni, all’apparenza provocate da una sostanza corrosiva, molto probabilmente versata apposta. Questa, almeno, la prima impressione di chi ha potuto esaminare lo scempio. Indagini più approfondite sono in corso nella clinica veterinaria dove Giulia è stata portata in tutta fretta per cercare di salvarle la vita. Al momento è fuori pericolo, ma ha perduto un occhio”.

L’ex ministro lancia quindi un invito, quello di approvare “la mia proposta di legge che inasprisce le sanzioni per maltrattamento e uccisione di animali ed attende da mesi l’esame in commissione Giustizia”. Infatti, spiega, “in assenza di seri programmi per il censimento e la sterilizzazione dei cani vaganti sul territorio, il fenomeno del randagismo è destinato ad esplodere, e con esso intolleranza e crudeltà”. Stando a quanto sostengono Cristina Valeri e Gisella Grande, rispettivamente viceresponsabile regionale del Movimento animalista e presidente della sezione cosentina della Leidaa, in Calabria ben poco – se non nulla – si fa nella lotta al randagismo, e questo determina situazioni come quella di Giulia, vittima di un crimine quasi sicuramente compiuto da mano umana.

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