In Spagna la corrida è una pratica che sempre in più persone cominciano a detestare. Eppure non è ancora sparita, purtroppo.
Corrida Spagna, un binomio che ha dello storico e del caratteristico. Le rappresentazioni con protagonisti dei tori da domare sono tipiche anche di altri paesi, come le zone confinanti della vicina Francia. E tutte si contraddistinguono per l’estrema violenza alla quale questi animali devono sottostare. Un episodio riguarda proprio un toro che viene colpito da una stoccata del torero tale da fargli perdere l’uso delle zampe posteriori. Nonostante tutto, nonostante l’estrema sofferenza che l’animale sta provando, lo stesso cerca di stare alzato e di non crollare. Ed intanto il pubblico presente nell’arena si diverte. Incredibile constatare come la gente possa trovare una cosa del genere come una forma di intrattenimento. Il filmato è alquanto datato: risale al settembre 2015 durante una corrida nella popolosa città di Logroño, nella provincia de La Rioja. Il toro alla fine viene finito in maniera spietata e dopo parecchi istanti di dolore.
Questo spettacolo, che per alcuni è irrinunciabile, al pari di altre esibizioni controverse come la Festa di San Firmino di Pamplona, celebrata con la ‘corsa dei tori’ finisce periodicamente nel mirino degli animalisti. Ed a giusta ragione, visto che gli animali coinvolti vengono fatti oggetto di indicibili crudeltà. Addirittura molti matador confermano che prima di ogni corrida è d’uso stordire gli animali picchiandoli selvaggiamente, allo scopo di indebolirli. Oppure che nelle settimane prima dell’evento vengono tenuti al buio più totale e vengono loro attaccati dei pesi al collo. E non finisce qui: le corna, che aiutano i tori ad orientarsi, spesso vengono limate. Questo fa si che i bovini risultino più scoordinati e quindi più facili da sopraffare. Ad un certo punto, nelle rappresentazioni, il matador fa posto al ‘picador’, che agisce a cavallo. Ed il cui compito è quello di ferire gravemente il toro. È proprio ciò che possiamo vedere nel filmato in calce all’articolo, con delle stoccate assestate apposta per menomare gli animali.
Colpire con delle lance in determinati punti del collo e della schiena fa si che il toro perda l’uso delle zampe, dopo apposite lesioni indotte al suo sistema nervoso. Ed ovviamente tutto questo genera orribili sofferenze. Poi agiscono anche i ‘banderilleros’, pure loro predisposti al ferimento grave della loro vittima attraverso l’uso di ganci di metallo. Solo alla fine sopraggiunge il matador, che ha come avversario un toro gravemente ferito e facile da domare. È in questa fase che avvengono i procedimenti più ‘artistici’ della corrida. Il matador infatti approfitta della debolezza e delle lesioni del toro per irriderlo ed infine finirlo con una spada da 80 cm. Che solitamente colpisce i polmoni o comunque altri organi vitali e non causa una morte istantanea, bensì provoca una agonia lenta che culmina con il soffocamento per il sangue che ostruisce le vie aeree.
A volte capita però che il matador non riesca ad uccidere la sua preda, e che lo stesso capiti ad un ‘boia’ il cui compito è proprio quello di ammazzare l’animale. Spesso poi orecchie, testicoli e coda vengono mozzati da vivo e dati in premio al matador se al pubblico è piaciuta l’esibizione. Come se non bastasse, anche ai cavalli utilizzati nell’arena sono riservati trattamenti orrendi. Ad esempio vengono loro recise le corde vocali per impedire alle urla di distrarre il pubblico. E la loro vita dura al massimo poco più di qualche corrida. Al toro invece vengono cosparsi vaselina e trementina su occhi e zampe per stordirlo ulteriormente e per impedirgli di respirare in maniera corretta.
A lungo poi deve agire con delle lance (le ‘picas’) e degli arpioni infilzati nel suo corpo. E la sua vita finisce al macello, dove a volte giunge ancora vivo. Contrariamente a quanto si pensi, il toro è un animale erbivoro. Si tratta di un bue che ha superato il 4 anni di vita. Prima di questo periodo si parla invece di manzo o bue a seconda dell’età e se sia stato castrato. Corrida Spagna è comunque un qualcosa che la maggior parte della popolazione iberica, circa l’82%, definisce aberrante. E la UE si è attivata per far si che sparisca del tutto. Soltanto un migliaio di appassionati fa si che tali crudeli manifestazioni vadano avanti, ovviamente per interesse, e facendo leva sull’aspetto artistico e folkloristico del tutto. Quando in realtà però di spettacolare in questo abominio non c’è niente, come attestano anche i due toreri morti due anni fa. E non sono gli unici.
A.P.
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