Coronavirus e pipistrelli. Gli studiosi spiegano il motivo per il quale i pipistrelli sono portatori di malattie ma non ricevono il contagio
Il Coronavirus è un’emergenza che continua a mietere vittime in tutto il mondo, destando la preoccupazione di tutta la popolazione a livello internazionale. L’Oms per tale motivo, ha dichiarato lo stato di Emergenza Internazionale di Salute Pubblica, in relazione ai decessi già registrati che ha superato quota 200 insieme agli oltre 10.000 contagiati. Tuttavia, ancora resta in vigore l’ipotesi che la malattia sia stata diffusa dai pipistrelli cinesi, comportando la presa in considerazione, nuovamente, dell’interrogativo attorno al quale da molto tempo, gli esperti si interrogano: i pipistrelli possono ospitare tanti virus senza però esserne contagiati.
“Non abbiamo ancora certezza, ma è probabile che l’origine è situata nei pipistrelli di ferro cavallo (Rhinolophus sinicus)”, afferma Peter Daszak, presidente della EcoHealth Alliance.
Gli esperti spiegano che il motivo principale del fenomeno citato, dipende dalla trasformazione del sistema immunitario durante l’adattamento evolutivo per poter volare. In questo modo, i pipistrelli sono in grado di contrastare il virus, senza subire l’infiammazione e di conseguenza esserne indeboliti.
La loro risposta immunitaria risulta dunque equilibrata per non essere contagiati dagli agenti patogeni. Tuttavia, il motivo per il quale i pipistrelli sono animali portatori di malattie, è dovuta alla loto alimentazione. Essi divorano tonnellate di insetti diffusori di malattie, essendo capaci di vivere molto a lunga circa 40 anni, per la precisione.
Inoltre, contribuisce a ciò, la loro vendita nei mercati vivi, rivelandosi focolai di epidemie, come già si era verificato con la SARS.
Nonostante ciò, bisogna ricordare che tale convivenza è stata voluta dall’uomo che ha invaso il suo habitat naturale, provocando l’allontanamento dei virus dai loro ospiti naturali, ha sottolineato David Quammen, giornalista del New York Times. Poi ha aggiunto: “Quando avviene ciò, i virus avvertono la necessità di trovare nuovi ospiti, e spesso questi nuovi ospiti siamo noi.”
Una situazione allarmante, frutto purtroppo, dell’uomo medesimo che ha contribuito a creare tutto questo.
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Benedicta Felice
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