Si sono sentiti dire che “sono solo animali” dall’operatore comunale che doveva seguire la loro drammatica situazione sociale. Ma una coppia di Gorgonzola ha risposto senza mezzi termini: “Si, ma sono come figli”.
Una storia come tante, fatta di indifferenza, di due coniugi, lui disoccupato, con problemi di salute, cardiopatico, operato tre volte al cuore, lei con uno stipendio molto basso, sotto la soglia di sopravvivenza. La coppia viveva con due cani in una casa da dove è stata sfrattata, attraverso un iter burocratico amministrativo avviato a gennaio 2016, per cui i due coniugi si erano rivolti ed erano seguiti dai servizi sociali del Comune di Gorgonzola.
Alla fine, la coppia è stata costretta lasciare la casa e per non abbandonare i propri cani ha deciso di vivere per qualche giorno in strada.
Poi l’intervento e il sostegno dell’associazione Centopercentoanimalisti che ha provveduto ad effettuare una colletta per aiutare la coppia che è stata trasferita in un agriturismo dove potrà restare fino a fine luglio.
“Hanno ricevuto molte promesse, un sacco di parole ma nessun fatto concreto, nessun aiuto. Il 5 luglio, alla terza azione di sgombero coatto, sono stati messi in strada. Hanno passato in strada quattro giorni. Poi, grazie a una colletta di privati, hanno trovato sistemazione in un B&b, ma solo fino alla fine del mese. Marcello non vuole separarsi dai suoi Cani. Preferisce continuare a dormire nella metropolitana con loro piuttosto che separarsi. Anche perché il comune ha disposto che siano portati nel canile di Vignate. Marcello si è anche sentito dire da una funzionaria: Ma sono SOLO animali. Lui ha risposto che sono come dei figli”, scrive in una nota l’associazione animalista che denuncia il caso e rende noto di aver chiesto all’amministrazione comunale di Gorgonzola di trovare una soluzione.
“Ma è possibile che non si riesca a trovare una sistemazione dignitosa e stabile per questa famiglia in un comune ricco come il vostro? E un lavoro per Marcello, adatto alle sue condizioni fisiche, dato che lui è dispostissimo a lavorare? L’Ente Locale ha precisi doveri verso i suoi cittadini, senza aspettare che siano ridotti alla disperazione”, si è chiesta Centopercentoanimalisti.