Lite condominiale per due cani tenuti all’interno di un cortile di proprietà. Il caso degenera e porta ad una storia di stalking, violenze e denunce.
Un riassunto un po’ sintetico di una situazione ancora più complessa che potrebbe essere presa come sintesi dell’assurdità dei rapporti di vicinato ma anche dell’insofferenza e intolleranza delle persone nei riguardi degli animali. Il caso si è verificato a Boscotrecasa, tra le province di Napoli e Salerno. I fatti risalgono al 2015 quando un’intera famiglia, padre, madre e figlio di 25 anni se la sono presa con i vicini del piano inferiore, una coppia di sessantenni con due cani che tenevano nel cortile della loro abitazione.
I vicini non amavano la presenza dei cani, denunciando più volte che puzzavano e facevamo rumore, arrivando addirittura a minacciare i proprietari dei due esemplari che erano stati presi di mira e subivano quotidianamente dei soprusi.
Non solo la coppia subiva insulti ma anche azioni di stalking vere e proprie come il lancio di oggetti dal balcone fino ad arrivare a delle minacce fisiche con tanto di coltello da cucina e un graffio al viso.
Intolleranza estrema tanto che in occasione dell’ultima lite, a dicembre del 2016, dopo un anno di liti, sono intervenuti i carabinieri e la Procura di Torre Annunziata ha emesso un’ordinanza applicativa del divieto di dimora nei confronti di padre, madre e figlio.
La famiglia che da due mesi vive in auto è ora in attesa dell’esito dell’istanza di revoca del divieto di dimora che è stata presentata al giudice.
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