“Controllare la situazione non è fattibile” la legge amaramente criticata “pericolo per la salute degli altri animali”

Foto dell'autore

By Loriana Lionetti

News

Il Parlamento Turco ha recentemente approvato una legge altamente controversa che riguarda la gestione dei cani randagi del paese, questa approvazione sta effettivamente suscitando un’ondata di preoccupazioni e proteste tra gli attivisti per i diritti degli animali.

"Controllare la situazione non è fattibile" la legge amaramente criticata "pericolo per la salute degli altri animali"
“Controllare la situazione non è fattibile” la legge amaramente criticata “pericolo per la salute degli altri animali” (Foto Canva-Amoreaquattrozampe.it)

Per le strade del paese infatti vagano milioni di cani randagi e per questo la nuova normativa punta a “controllare” la popolazione canina attraverso misure che molti temono possano essere deleterie.

Nonostante le forti obiezioni degli animalisti, il governo ha comunque deciso di procedere con l’approvazione della nuova legge mettendo in moto una serie di provvedimenti che potrebbero avere conseguenze devastanti. Per questi animali si teme una strage.

La Nuova Legge e le conseguenze che ne derivano

"Controllare la situazione non è fattibile" la legge amaramente criticata "pericolo per la salute degli altri animali"
“Controllare la situazione non è fattibile” la legge amaramente criticata “pericolo per la salute degli altri animali” (Foto Canva-Amoreaquattrozampe.it)

Le modifiche alla legge esistente sui diritti degli animali stabiliscono che i comuni dovrebbero trasferire i cani randagi nei canili dove questi dovrebbero attendere pazientemente un’adozione, quello che pero preoccupa e che potrebbero essere adottate altre misure come l’abbattimento dei cani

Questo particolare provvedimento potrebbe essere applicato ai cani giudicati malati, aggressivi o pericolosi per la salute pubblica e queste povere creature saranno le prime a subire certamente le conseguenze più gravi.

Secondo i dati ufficiali diffusi in Turchia sarebbero circa quattro milioni i cani randagi e sempre dai dati riportati solo centomila si trovano nei canili. Ovviamente questi dati altamente squilibrati tra ciò che dovrebbe essere e ciò che realmente è, hanno portato il governo a cercare soluzioni più efficaci e a dir poco drastiche per ovviare al problema.

La legge emanata in Turchia prevede che entro la fine del 2028 tutti i comuni vengano organizzati con delle strutture adeguate per accogliere tutti i cani randagi e per garantire che ciò accada è stata anche stabilita una pena detentiva per un massimo di 2 anni per i funzionari responsabili che non provvederanno all’adeguamento.

In moltissimi, nonostante l’impegno che il governo sta applicando in favore della nuova legge, credono che la misura sia irrealizzabile nei tempi stabiliti considerando anche le risorse estremamente limitate delle autorità locali.

Gli attivisti per il benessere degli animali non hanno preso di buon grado la nuova legge e il vicepresidente di Haytap, una delle principali organizzazioni per i diritti degli animali in Turchia, Senem Demirel Acar ha infatti espresso il proprio dissenso e la propria preoccupazione riguardo la nuova legge e la sorte degli animali.

Secondo il vicepresidente di Haytap la situazione potrebbe rapidamente degenerare nel caos più totale, effettivamente c’è un elevato rischio che molti dei cani randagi vengano sottoposti ad eutanasia anche se sani e non aggressivi dato il poco spazio nelle strutture che non permetteranno di salvare molti randagi. La paura è infatti che con l’approvazione di questa legge possano essere attuate misure troppo drastiche e evitabili.

Gli attivisti temono infatti che la legge possa incentivare un approccio punitivo e brutale nei confronti dei cani randagi anziché promuovere soluzioni etiche e sostenibili.

La mancanza di strutture adeguate e la scarsità di risorse rendono il raggiungimento degli obiettivi prefissati dal governo per il 2028 irrealizzabili e improponibili, il rischio di sovraffollamento dei canili poi potrebbe addirittura peggiorare le condizioni di vita degli animali

Gestione cookie