Nel Congo l’esistenza del Parco Nazionale Virunga sarebbe messa a repentaglio dagli effetti della tremenda guerra civile deflagrata nello stato africano nel 1994 e che causò lutti e dolore tra la popolazione civile locale, costretta a vivere alla meno peggio ed occupando le zone limitrofe alla stessa riserva naturale, che l’UNESCO ha dichiarato patrimonio dell’umanità. Si tratta di una superficie di oltre 8000 km quadrati e che include numerose biodiversità, tra le quali savane, foreste tropicali, paludi, vulcani e cime innevate.
La zona è ancora oggi infestata da milizie armate locali che governano con la forza, tuttavia sono presenti dei ranger che lottano per preservare la flora e la fauna presenti, anche a costo della loro vita. Secondo precisi riferimenti statistici, dal 1996 ad oggi ben 152 addetti ai lavori hanno perso la vita in circostanze violente, mentre tra gli animali a pagare il prezzo più alto sono i Gorilla di Montagna, specie a fortissimo rischio estinzione.
Basti pensare che oltre 400 dei soli 880 esemplari viventi al mondo si trovano proprio nel territorio del parco di Virunga. Come se non bastasse, anche le grandi multinazionali estere non si fanno scrupoli pur di portare avanti i proprio interessi, e gli ambientalisti fanno quello che possono per evitare che la situazione possa peggiorare.